Io non ho mai smesso di considerarmi piĆ¹ intelligente di tutti e, qualche volta, credetemi, me ne sono sentito un po' imbarazzato.

Wednesday, December 22, 2010

The first Noel





The First Noel, the Angels did say
Was to certain poor shepherds in fields as they lay
In fields where they lay keeping their sheep
On a cold winter's night that was so deep.
Noel, Noel, Noel, Noel
Born is the King of Israel!

They looked up and saw a star
Shining in the East beyond them far
And to the earth it gave great light
And so it continued both day and night.
Noel, Noel, Noel, Noel
Born is the King of Israel!

And by the light of that same star
Three Wise men came from country far
To seek for a King was their intent
And to follow the star wherever it went.
Noel, Noel, Noel, Noel
Born is the King of Israel!

This star drew nigh to the northwest
O'er Bethlehem it took its rest
And there it did both Pause and stay
Right o'er the place where Jesus lay.
Noel, Noel, Noel, Noel
Born is the King of Israel!

Then entered in those Wise men three
Full reverently upon their knee
And offered there in His presence
Their gold and myrrh and frankincense.
Noel, Noel, Noel, Noel
Born is the King of Israel!

Then let us all with one accord
Sing praises to our heavenly Lord
That hath made Heaven and earth of nought
And with his blood mankind has bought.
Noel, Noel, Noel, Noel
Born is the King of Israel!

The first noel e' un tradizionale canto natalizio inglese...more

Saturday, December 18, 2010

Handel Feast - Auditorium parco della musica

Nella meravigliosa Sala Sinopoli, presso l'Auditorium Parco della Musica, progettato da Renzo Piano,ho assistito allo spettacolo 'Handel Feast'.Ad interpretare brani classici di Handel (Water Music e Music for the royal fireworks) l'orchestra barocca Zefiro, diretta da Alfredo Bernardini. Handel e' stato uno dei piu' grandi artisti del diciottesimo secolo.Handel mori' il 14 aprile 1759 ed il 20 aprile venne tumulato nell'abbazia di Westminster accanto ai grandi di Inghilterra.Il giorno seguente usci' il seguente epitaffio:"Sotto questo luogo sono riposti i resti di Gerge Frederic handel.Il musicista piu' eccellente che qualsiasi eta' mai produsse.Le cui composizioni erano un linguaggio sentimentale, piuttosto che meri suoni.E supero' il potere delle parole nell'esprimere le varie passioni del cuore umano."

Friday, December 17, 2010

Rembrandt - Lezione di Anatomia del Signor Tulp


Luci riflesse negli sguardi degli assistenti...Un quadro che esalta le qualita' del pittore...more ...more

Thursday, December 16, 2010

Dolce di natale - La Copeta o Nociata.


La "Copeta" o Nociata ĆØ di forma romboidale, presenta un colore variegato, ĆØ di sapore molto dolce. Va consumata fresca. La preparazione ĆØ a base di miele, noci e nocciole. Si versa il miele in una casseruola e si pone a fuoco basso finchĆ© non assume un colore rossastro; si aggiungono le noci mondate e tritate finemente e si continua a cuocere per circa un quarto d'ora. Il composto viene tolto dal fuoco e versato sulla spianatoia o sulla tavola di marmo bagnata, steso con il mattarello bagnato fino ad uno spessore di mezzo centimetro e tagliato poi a rombi, ognuno dei quali verrĆ  posto tra due foglie di alloro. Si consiglia di far riposare la preparazione per qualche giorno prima di consumarla....more...more..more...English version

Friday, December 3, 2010

La Fisiognomica



La fisiognomica o fisiognomonica o fisiognomia o fisiognomonia ĆØ una disciplina pseudoscientifica che pretende di dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico, soprattutto dai lineamenti e dalle espressioni del volto. Il termine deriva dalle parole greche physis (natura) e gnosis (conoscenza). Fin dal XVI secolo questa disciplina godette di una certa considerazione tanto da essere insegnata nelle universitĆ . La parola fisionomia ĆØ collegata a questi concetti ma in seguito venne usata fra gli studiosi la parola fisiognomica per distinguerla dall'idea di fisionomia.

Tutto il sapere umano si basa infatti sulla fisio-gnomica derivata dalla fisio-nomia esteticadella realtĆ . Ovvero sia dal dedurre, attraverso i sensi e l'osservazione morfo-genetica della natura, la sua intrinseca legge del divenire in atto. ...more

Come stiamo seduti
Dal modo in cui una persona si siede su una sedia o su una poltrona si possono riconoscere alcune sue caratteristiche psicologiche. Allora, se vogliamo avere elementi supplementari per inquadrare una persona, cominciamo a fare un po’ piĆ¹ di attenzione al modo in cui sta seduto. Se, ad esempio, una persona si siede sul bordo della sedia, o possiede delle riserve ad essere lƬ dove si trova, o altrimenti ĆØ un tipo impaziente, affrettato nelle sue conclusioni e soggetto a frequenti sbalzi d’umore. Chi cambia continuamente posizione non puĆ² che essere un inquieto, o comunque, almeno in quella specifica situazione, sta avvertendo un senso di disagio. Chi sedendosi occupa invece tutta la sedia o la poltrona, vuole fare impressione, mentre in realtĆ  ĆØ un insicuro e tendenzialmente poco intraprendente. Cerca un appoggio che non ha ancora trovato. Chi siede in posizione eretta, senza appoggiarsi sui gomiti, rivela invece grande energia, sicurezza e coscienza del proprio valore (magari un po’ eccessiva). Chi incrocia le braccia dietro la testa o sprofonda nello schienale della poltrona manifesta presunzione o comunque noia nei confronti della situazione o dell’interlocutore. Chi appoggia i gomiti sulle ginocchia, piegandosi su se stesso rivela necessita di contatto verso chi parla, o comunque un non spiccato senso di autonomia psichica, in altre parole ĆØ un tenerone, bisognoso di essere accudito, e soprattutto molto sensibile alle critiche e al sarcasmo. Chi muove freneticamente le gambe o i talloni, non sta ascoltando realmente, ĆØ troppo preso ad inserirsi nel discorso, e in senso lato, ĆØ una persona troppo spesso impegnata a dire la sua e quindi, raramente capace di ascoltare i pareri e le esigenze di chi gli sta vicino. Incrociare le gambe quando si ĆØ seduti rivela un momentaneo stato di tensione e di nervosismo che si scarica tramite l’allungamento dei muscoli delle cosce.
La pettinatura e la barba
La psicologia moderna ĆØ in grado di svelare le peculiaritĆ  del carattere nascoste dietro la pettinatura di un uomo o di una donna. La pettinatura arruffata, ad esempio, viene ritenuta sintomo di una certa confusione d’idee, quantomeno di mancanza di chiarezza. La pettinatura stravagante denota il desiderio di farsi notare a tutti i costi tipico di chi si sente in qualche modo “invisibile” agli altri. La pettinatura a spazzola per un uomo significa che il processo di attaccamento alla madre non ĆØ stato del tutto superato. Questo individuo manifesta nei confronti del mondo esterno un comportamento testardo, ostinato. I capelli pettinati all’indietro sono tipici di un uomo o di una donna intelligente oltre la media. La pettinatura in questo caso lascia scoperta una fronte dietro la quale fervono molti pensieri. Questa persona gioca a carte scoperte, sia nella professione che nei sentimenti. I capelli pazzi in un uomo maturo indicano un temperamento da “genio”, ma anche sregolatezza e giovinezza d’animo. La riga: non solo serve a tenere in ordine i capelli, ma sta ad indicare un vero e proprio atteggiamento nei confronti della vita, che si puĆ² dedurre dal modo in cui viene tracciata. Riga a destra: gusto dell’ordine, della discrezione, desiderio di anonimato. Riga in mezzo: testardaggine, profonde capacitĆ  intellettuali, carattere chiuso e a volte preoccupato di rimanere inosservato. La riga a sinistra segnala invece un carattere retto, leale, fiducioso negli altri, anche se testardo nelle proprie decisioni, e, a volte, facilmente suggestionabile.
Passiamo ora all’analisi della barba. Per lo studioso di fisiognomica il barbuto ĆØ sempre qualcuno che ha qualcosa da nascondere. Ma volendo andare piĆ¹ nel dettaglio possiamo dire che chi porta il pizzetto ĆØ dotato di uno spirito sottile e determinato, anche se rischia di essere troppo suscettibile e, in qualche occasione, non troppo leale. La barba folta ĆØ considerata dalle donne simbolo di potenza virile. L’uomo consciamente o inconsciamente ne ĆØ cosciente; e quindi chi porta una barba folta mira a dare un chiaro segnale(non sempre corrispondente alla realtĆ ) di una sua tale potenza. La barba particolarmente abbondante puĆ² denotare invece un eccesso di sensualitĆ  e di libido; l’uomo che la porta puĆ² essere un amante instancabile e non certo poco fantasioso. La barba povera o inesistente puĆ² indicare un temperamento debole, femminile, emotivo, che puĆ² perĆ² accompagnarsi ad una buona dose di cinismo ed egoismo.

Toccarsi il mento
Noi tutti ci tocchiamo ogni tanto il viso durante una conversazione, ma il numero delle volte in cui queste azioni vengono effettuate aumenta in maniera notevolissima quando si tenta di ingannare. Fra gli “autocontatti” preferiti dai mentitori troviamo: sfregarsi il mento, grattarsi un sopracciglio, toccarsi il naso, accomodarsi i capelli, coprirsi la bocca. In particolare due di queste azioni diventano frequentissime: toccarsi il naso e coprirsi la bocca. L’atto di coprirsi la bocca ĆØ piuttosto facile da interpretare: da essa stanno uscendo parole menzognere e il soggetto inconsciamente alza la mano, quasi volesse usarla come un bavaglio. Ecco, dunque, le dita a ventaglio sulle labbra, l’indice sul labbro superiore, la mano di fianco alla bocca. Ma occorre precisare che, se vediamo qualcuno effettuare questa copertura della bocca, ciĆ² non significa che stia sicuramente mentendo. Che lo faccia ĆØ perĆ² piĆ¹ probabile che se tenesse le mani lontane dalla bocca. Quanto all’azione di toccarsi il naso, invece, sembra esserci una duplice spiegazione. Innanzi tutto, la mano che si alza per bloccare la menzogna viene deviata da quella parte del cervello che non puĆ² permettere che la copertura funzioni. E il naso ĆØ lƬ, convenientemente vicino. La mano non ha che da allungare di poco il suo movimento e continua cosƬ a coprire in parte anche la bocca. Non solo, quando arriva il momento della menzogna, si verifica un lieve aumento di tensione, che produce piccoli mutamenti fisiologici, alcuni dei quali incidono sulla sensibilitĆ  del rivestimento interno della cavitĆ  nasale, provocando una sensazione di leggero e inconsapevole prurito . A questo punto la mano, spesso senza che ce ne accorgiamo va a sfregare il naso.

Sunday, November 28, 2010

Il Libro della vita

I fogli del libro della vita hanno due facce:

1) Da un lato cio' che l'uomo dispone

2) Dall'altro cio' che il divino decreto ha fissato.

Difficilmente le due facce coincidono.

Di quel fiore che ti appare una rosa

non di rado scoprirai con il tuo sangue le spine.

Cio' che ti sembra aceto e' nella realta' dolcissimo miele.

Sunday, November 14, 2010

I ragazzi che si amano - Jaques Prevert

I ragazzi che si amano si baciano in piedi

contro le porte della notte.

E i passanti che passano li segnano a dito.

Ma i ragazzi che si amano

non ci sono per nessuno.

Ed ĆØ la loro ombra soltanto

che trema nella notte

stimolando la rabbia dei passanti.

La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia.

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno.

Essi sono altrove molto piĆ¹ lontano della notte

molto piĆ¹ in alto del giorno

nell'abbagliante splendore del loro primo amore.


Jaques Prevert (1900-1977)

Wednesday, November 10, 2010

Vicolo Cannery (Cannery Row) di John Steinbeck

Un bel libro di Steinbeck che racconta la vita nel Vicolo Cannery (Cannery Row) dove vivono diversi emarginati ed un biologo pieno di umanita'.Una storia davvero divertente che fa riflettere.
Il vicolo Cannery si trova a Monterey in California tra San Francisco e Los Angeles.

Alcune citazioni...

"Dora aveva avuto a che fare con diversi nevrastenici .Per guarirli bisogna dar loro ragione , era il suo motto."

"Per Hazel stillarsi il cervello per trovare una risposta era come andar in giro per un museo abbandonato.Il cervello di hazel era zeppo di oggetti non catalogati"

"Se bevete del wisky piu' o meno saprete cosa farete:il violento fara' baruffa ed il sentimentale si mettera' a piangere"


"Non ci si puo' mai fidare di un uomo sposato.Per quanto odi la moglie tornera' da lei..."

"E' l'ora della perla :l'intervallo tra il giorno e la notte quando il tempo so ferma ed esamina se stesso".

"Alla gente quando gli dici le vere ragioni di un gesto o di azione ti guarda sempre male e si fa' una brutta impressione di te.Fu per questo che iniziai a raccontare bugie e tutti mi apprezzarono e tutti mi credettero".

Tuesday, November 9, 2010

Frustrazioni...

In genere le persone cercano sempre di scaricare sugli altri i loro fallimenti e le loro frustrazioni.Ci si inventa un gruppo di persone perverse,gli ebrei,i neri,i bianchi,i capitalisti,i comunisti,chiunque gli si attribuisce la responsabilita' di tutti i nostri fallimenti,le nostre sofferenze,quindi si focalizza su quel gruppo il nostro odio e si cerca di annientarlo.Funziona anche a livello personale,quotidiano.Tutti abbiamo cose o persone che odiamo e che riteniamo responsabili delle nostre sofferenze e odiarle e l'accusarle e' gia' una sorta di sollievo.

Father & Friend - Alain Clark

Monday, November 8, 2010

Melancolia - Albrecht DĆ¼rer (1471-1528)

Bellissima incisione che rappresenta la personificazione dell’umore melanconico, posto sotto l’influenza astrologica di Saturno, i cui "figli" inclinano alle attivitĆ  intellettuali (come la matematica e la geometria), e devono sopportare il peso della depressione.

Nell' incisione si trova un quadrato magico di tipo simmetrico.

DĆ¼rer non spiegĆ² mai il simbolismo contenuto in questa sua opera, ma la maggior parte degli studiosi ĆØ d'accordo sul fatto che essa rappresenti lo stato d'animo depresso del pensatore, incapace di passare all'azione. Nel Rinascimento il temperamento malinconico era ritenuto una caratteristica del genio creativo; era la malattia degli studiosi "che una pallida maschera di pensiero fa sembrare ammalati": questo concetto, che gli intellettuali brillanti siano spesso incapaci, come Amleto, di prendere delle decisioni, ĆØ, in una certa misura, ancora vivo fra noi.

Nell'incisione di DĆ¼rer strumenti scientifici e di carpenteria giacciono inutilizzati al suolo attorno alla figura disordinata e meditabonda della Melanconia. I piatti della bilancia sono vuoti, nessuno sale sulla scala, il levriero dormiente ĆØ mezzo morto di fame, il cherubino alato aspetta la dettatura, mentre il tempo passa nella clessidra in alto. La sfera ed il tetraedro, curiosamente troncato, suggeriscono la base matematica dell'arte del costruire. Apparentemente la scena ĆØ soffusa di luce lunare. L'arcobaleno lunare, che si incurva su ciĆ² che sembra essere una cometa, puĆ² significare la speranza che lo stato di abbattimento passi.

I quadrati magici di quarto ordine furono collegati con Giove dagli astrologi del Rinascimento e si credeva che combattessero la malinconia, che era di origine saturnina. Questo puĆ² spiegare il quadrato nell'angolo in alto a destra dell'incisione di DĆ¼rer. Il quadrato ĆØ detto simmetrico perchĆ© ogni numero sommato al numero simmetricamente opposto rispetto al centro dĆ  sempre 17. Vi sono inoltre molti gruppi di quattro celle (oltre alle righe, alle colonne e alle diagonali principali), che danno come totale 34, la costante del quarto ordine; per esempio, le quattro celle d'angolo, le quattro celle centrali, i quadrati di due per due d'angolo. Un quadrato di questo tipo puĆ² essere costruito con un procedimento incredibilmente semplice. E' sufficiente scrivere in una disposizione quadrata ed in ordine di successione i numeri da 1 a 16 e poi invertire le due diagonali: il risultato ĆØ un quadrato magico simmetrico. DĆ¼rer ha scambiato le due colonne intermedie di questo quadrato (il che non cambia le sue proprietĆ ) in modo che le due celle centrali della riga inferiore indicassero l'anno in cui egli fece l'incisione (1514).

Il quadro si trova a Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, 4680 st. sc.

Adagio - Tommaso Albinoni

Friday, November 5, 2010

Luigi Boccherini - Musica notturna delle strade di Madrid



Luigi Boccherini in questa composizione da' sicuramente il meglio di se.La musica e' stata anche impiegata come colonna sonora nel film Master & Commander con Russell Crowe. Un altra opera del musicista lucchese particolarmente bella e' il Minuetto.

Thursday, November 4, 2010

Alcuni brani di musica Barocca

Sunset - Cafe' Del Mar

Flamenco con CamarĆ³n de la Isla e Paco de Lucia

Libro "Acciaio" di S.Avallone

Un bel libro che ho letto in pochi giorni.L' amicizia tra Francesca ed Anna e' ben costruita e tiene il lettore attento e voglioso di leggere come va a finire....

Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni ĆØ difficile. E se tuo padre ĆØ un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza cittĆ , il massimo che puoi desiderare ĆØ una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto cosƬ non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita ĆØ feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d’uscita. Poi un giorno arriva l’amore, perĆ² arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l’amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male.
Attraverso gli occhi di due ragazzine che diventano grandi, Silvia Avallone ci racconta un’Italia in cerca d’identitĆ  e di voce, apre uno squarcio su un’inedita periferia operaia nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste piĆ¹. E lo fa con un romanzo potente, che sorprende e non si dimentica.

Wednesday, November 3, 2010

L'eta' dell'oro.L.Cranach














Lucas Cranach detto il vecchio e' un pittore tedesco vissuto tra la fine del 15 secolo ed inizio del 16 secolo.

Il quadro si trova nel museo NASJONALMUSEET FOR KUNST, ARKITEKTUR OG DESIGN di Oslo.

In questi giorno e' in corso a Roma una mostra del pittore che non si puo' perdere.

Tuesday, October 26, 2010

Ristorante il monticello - Monte Porzio Catone


Un buon ristorante situato su una collina dove si puo' ammirare il panorama di roma.Piatti principalmente di terra che esaltano la bravura dei cuochi.Carta di vini eccellente.L'estate si puo' mangiare anche in terrazza e d'inverno si possono gustare i piatti davanti al caminetto.

Monday, October 25, 2010

Cosa ho letto:Ikea Mito e realta'




More about Ikea. Mito e realtĆ 
Un bel libro che soddisfa la curiosita' di conoscere il mondo IKEA.La gestione dell'azienda da parte del boss Ingvar Kamprad e' sicuramente originale.Spunti di riflessione sulla catena dei valori del prodotto finale e sulle contraddizioni etiche della loro lavorazione.....more ...more

Qualche notizia in piu' su Ingvar
«Che male c'ĆØ confrontare i prezzi sulle bancarelle e scegliere le cose piĆ¹ convenienti? O andare al mercato prima della chiusura, quando fanno gli sconti? Penso sia meglio passare per tirchi che buttare i soldi dalla finestra». Una legittima esternazione da modesto pensionato puĆ² assurgere a massima filosofica se a pronunciarla ĆØ uno degli uomini piĆ¹ ricchi del mondo, Ingvar Kamprad, piĆ¹ noto come «Mister Ikea» (fortuna personale stimata attorno ai 18 miliardi di euro), lo svedese che oltre 60 anni fa ha inventato l'omonima azienda, rivoluzionando su scala planetaria il modo di arredare e di abitare. L'ultimo bilancio Ikea parla d'un fatturato da 19,8 miliardi di euro (1,3 miliardi alla voce-Italia) in un tripudio di continua espansione territoriale e commerciale.

Ma di fronte a una tale opulenza di cifre lui non si scompone. Anzi, vive quasi da povero. Vestiti piĆ¹ da bocciofila che da alta finanza, vecchie macchine, voli economici su Easy-Jet e abbonamenti in metrĆ² nelle grandi cittĆ . Insomma zero lusso, zero sprechi, zero clamori. I suoi eccessi? Qualche tempo fa si ĆØ permesso una Porsche. Ma poi forse si ĆØ pentito. «In genere, non voglio strafare nĆ© essere diverso dai miei clienti: ci tengo a dare il buon esempio. Ogni tanto mi piace regalarmi qualche bella camicia, qualche cravatta e adoro cenare con pesce del mare scandinavo». Come giorni fa, in occasione del suo compleanno: 82, portati bene nonostante la fluttuante simpatia per l'alcol.

Certo, un anziano ipermiliardario lo si immaginerebbe sempre sotto le palme in panama e bermuda. Invece il suo buen retiro, dignitosamente anonimo, ĆØ Epalinges, cantone svizzero di Vaud, 800 metri di altitudine, 7700 abitanti, 10 minuti di macchina da Losanna e dal suo freddo lago. Svizzera per via delle tasse, pensano molti. Ma non solo. Intanto Epalinges ĆØ circondata dalle foreste, richiamo non secondario per il figlio d'un guardaboschi che ha fondato un impero del legno. E poi consente di nascondersi, come il piĆ¹ tranquillo dei pensionati. «In fondo sono in pensione dall' 85», ama sdrammatizzare, mentendo perchĆ© all'Ikea non si muove foglia (di frassino o di abete) che lui non voglia.

Anche la casa rispecchia i parametri minimalisti del proprietario, che qui vive con la moglie Margaretha, da cui ha avuto tre figli, Peter, Jonas, Matthias (44,41,39 anni) tutti ormai inseriti, ma senza troppe coccole, nella vetta del gruppo. ƈ un piccolo complesso di bungalow bianchi, vicino al golf. Due chiacchiere con i vicini sul tempo, che non ĆØ mai un granchĆ© ma fa niente, stradine strette, un bel silenzio nordico.

L'interno? Una rigorosa applicazione del catalogo aziendale che con i suoi quasi 170 milioni di copie in 24 lingue, passa per essere il testo piĆ¹ consultato al mondo dopo la Bibbia. Leggenda vuole che i suoi mobili il signor Ingvar se li monti, spartanamente, da sĆ©, primo fondamento del credo ikeasco. Ai supermercati Migros e Coop (davanti all'hotel Union) le commesse lo vedono spesso con la moglie alle prese con sacchetti, borse e monetine. «Persona gentile, affabile - dicono - ma a vederlo, piĆ¹ simile a tanti altri signori anziani magari in difficoltĆ  ad arrivare a fine mese che a un riccone». Questa dimensione casalingo-minimalista non gli impedisce perĆ² di viaggiare molto e mai per divertimento (ultima destinazione, Vietnam), di tastare il polso costantemente all’azienda e di mettere su tutte le decisioni il suo punto di vista. Che ĆØ sempre vincolante, anche perchĆ© raramente ha sbagliato obbiettivo. Altra massima: «Bisogna fare quello che si sa. Io sono abbastanza bravo a vendere mobili anche se sono anziano. Non sono il tipo da orto o da giardinetti ». Non ha tutti i torti.

Monday, October 18, 2010

Knockin on heavens door - Mark Knopfler

PARABOLA DELLA VITA

Il primo giorno Dio creĆ² la Mucca e disse:

- Dovrai andare nei campi con il contadino, soffrire tutto il giorno sotto il sole, figliare in continuazione e farti spremere tutto il latte possibile. Ti concedo
un'aspettativa di vita di 60 anni.
La Mucca rispose:
- Una vita cosƬ disgraziata me la vuoi far vivere per 60 anni? Guarda 20 vanno benissimo tieniti pure gli altri 40. E cosƬ fu.

Il secondo giorno Dio creĆ² la Scimmia e disse:
- Dovrai divertire la gente, fare il pagliaccio ed assumere le espressioni piĆ¹ idiote per farla ridere. Vivrai 20 anni.
La scimmia obiettĆ²:
- 20 anni a fare il cretino? Mi associo alla mucca e te ne restituisco 10! E cosƬ fu.

Il terzo giorno Dio creĆ² il Cane e disse:

- Dovrai sedere tutto il giorno dietro l'ingresso della casa dell'uomo abbaiando a chiunque si avvicini.Ti assegno un' aspettativa di vita di 20 anni.
Il Cane replicĆ²:
- 20 anni a rompermi le palle e a romperle agli altri? Guarda 10 sono piĆ¹ che sufficienti tieniti pure gli altri! E cosƬ fu.

Infine Dio creĆ² l'Uomo e disse:

- Tu non lavorerai non farai altro che mangiare, dormire, fare l'amore e divertirti come un matto.Ti assegno 20 anni di vita!
L'Uomo implorante:
- Come 20 anni?!? solo 20 anni di questo Bengodi? Senti ho saputo che la Mucca ti ha restituito 40 anni il Cane 10 e la Scimmia altri 10 sommati ai
miei 20 farebbero 80: dalli tutti a me!!! E cosƬ fu.

Ecco perchƩ per i primi 20 anni della nostra vita non facciamo altro che mangiare, dormire, giocare, fare l'amore, godercela e non fare niente; per i successivi 40 lavoriamo come bestie per mantenere la famiglia; per gli ulteriori 10 facciamo i cretini per far divertire i nipotini e gli ultimi 10 li passiamo rompendo le scatole a tutti

Friday, October 15, 2010

Dove mangiare:La casetta di campagna

Un ristorante ed una pizzeria immersi nel verde alle porte di Via del Casaletto a Roma.Locali accoglienti e spaziosi che fanno respirare i sapori di una scampagnata fuori porta.La cucina e' buona ed il servizio ottimo.....More

Tuesday, October 12, 2010

Cosa ho letto:Alexandros di Valerio Massimo Manfredi

Un buon libro.La storia e' divertente e ben raccontata.E' il primo libro di Manfredi che leggo e non sono rimasto deluso.

Sunday, October 10, 2010

Cane che dorme

Un quadro molto particolare di questo originale pittore fiammingo Gerrit Dou (1613 - 1675)

A scuola - Jan Steen

Jan Steen e' un pittore fiammingo che personalmente piace moltissimo.Ha dipinto scene di campagna e di vita contadina.Questo e' un quadro che rappresenta il maestro con i suoi allievi e mostra la penitenza che riserva ad un suo allievo

Donna Grottesca

Il quadro si trova alla national gallery di Londra ed e' stato attribuito a Quentin Metsys

Friday, October 8, 2010

VITIGNI ITALIANI

La vite in Italia ĆØ coltivata fin dal secondo millennio avanti Cristo, non c'ĆØ regione italiana che non abbia i suoi vigneti. Da nord a sud, in collina, in pianura, in montagna, persino sulle isole piĆ¹ piccole, la vite cresce rigogliosa. Grazie alla sua conformazione geografica ed alla sua storia, l'Italia ĆØ il paese al mondo con la maggiore varietĆ  di vitigni.



Aglianico

a bacca rossa, matura a metĆ  ottobre, inizio di novembre

Vitigno tra i piĆ¹ antichi, proviene dalla Magna Grecia, il nome deriva dalla deformazione del termine "ellenico", coltivato soprattutto in Basilicata

Albana

a bacca bianca, matura a fine settembre

Le prime notizie di questo vitigno risalgono al 1200, ĆØ tipico dell'Emilia Romagna, da origine a vini secchi, amabili e dolci

Aleatico

a bacca rossa, matura nell'ultima decade di settembre

Alcuni ritengono provenga dalla Grecia, altri dalla Toscana, viene coltivato all'Isola d'Elba, nel Lazio ed in Puglia

Ansonica

a bacca bianca, matura nella prima metĆ  di settembre

Vitigno di origine siciliana, coltivato anche nell'arcipelago toscano

Arneis

a bacca bianca, matura nella terza decade di settembre

Conosciuto anche come Nebbiolo Bianco, ĆØ coltivato soprattutto nella zona del Roero in Piemonte

Barbera

a bacca rossa, matura all'inizio di ottobre

Vitigno originario della zona del Monferrato in Piemonte, ĆØ largamente diffuso sia in Italia che all'estero, puĆ² essere vinificato in purezza o in uvaggio

Bellone

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di ottobre

Vitigno antichissimo, giĆ  citato da Plinio il Vecchio, diffuso soprattutto nel Lazio

Bianco d'Alessano

a bacca bianca, matura all'inizio di ottobre

Vitigno pugliese di antiche origini originario della zona del Salento

Biancolella

a bacca bianca, matura nella prima metĆ  di ottobre

Vitigno originario della Corsica, diffuso soprattutto nelle isole campane

Blanc de Morgex

a bacca bianca, matura a fine agosto

Vitigno autoctono della Valle d'Aosta, uno dei pochi non colpiti dalla filossera, molto resistente al freddo, viene coltivato anche a piĆ¹ di 1000 metri di altezza

Bonarda

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di settembre

Vitigno di origine piemontese, viene coltivato anche in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna

Bosco

a bacca bianca, matura verso fine settembre

Vitigno autoctono ligure coltivato nella zona delle Cinque Terre

Brachetto

a bacca rossa, matura nella seconda metĆ  di settembre

Di origine incerta, prodotto soprattutto nella zona di Acqui Terme, costituisce la base dello spumante docg Brachetto d'Aqui

Cabernet Franc

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di ottobre

Vitigno coltivato in tutta Italia e diffuso in tutto il mondo, proviene dalla zona del bordolese in Francia

Cabernet Sauvignon

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di ottobre

Vitigno internazionale, proveniente dal bordolese, meno diffuso in Italia del Cabernet Franc, da origine a vini piĆ¹ fini

Canaiolo Nero

a bacca rossa, matura a fine settembre

Di origine incerta ma conosciuto fin dal 1300, coltivato principalmente in Toscana, viene usato nell'uvaggio del Chianti

Cannonau

a bacca rossa, matura a fine settembre

Vitigno proveniente dalla Spagna e molto diffuso in Sardegna, viene vinificato anche in bianco

Carignano

a bacca rossa, matura nella seconda metĆ  di settembre

Detto anche Uva di Spagna, ĆØ un vitigno di origine spagnola, diffuso in Sardegna soprattutto nella zona di Cagliari

Carricante

a bacca bianca, matura a inizio ottobre

Vitigno siciliano, devo il suo nome all'abbondanza della produzione

Catarratto

a bacca bianca, matura nella prima metĆ  di settembre

Vitigno siciliano, da origine al Marsala ma anche all'Alcamo e l'Etna Bianco

Chardonnay

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di agosto

Vitigno internazionale originario del bordolese in Francia, coltivato in tutta Italia

Ciliegiolo

a bacca rossa, matura nella seconda metĆ  di agosto

Vitigno toscano, probabilmente di origine spagnola

Coda di Volpe

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Vitigno campano giĆ  citato da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia

Colorino

a bacca rossa, matura a fine settembre

Diffuso in Toscana, di origine remota devo il suo nome al colore della buccia

Cortese

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Vitigno di origine Piemontese diffuso anche nell'OltrepĆ² Pavese

Corvina

a bacca rossa, matura a fine settembre

Vitigno diffuso nella zona della Valpolicella, detto in passato Corvina Reale per le sue straordinarie qualitĆ 

Croatina

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Conosciuto anche come Bonarda dal nome del vino a cui dĆ  origine, diffuso soprattutto nell'OltrepĆ² Pavese

Dolcetto

a bacca rossa, matura nella seconda metĆ  di settembre

Vitigno piemontese, il cui nome deriva dal "dosso" delle colline e non ha niente a che vedere con la dolcezza dell'uva

Erbaluce

a bacca bianca, matura a fine settembre

Uno dei vitigni piĆ¹ antichi piemontesi, il cui nome deriva da "alba lucente" in quanto in autunno i suoi grappoli acquistano delle sfumature rosate sotto la luce del sole

Favorita

a bacca bianca, matura a inizio ottobre

Vitigno piemontese, in passato utilizzato per la produzione di uva da tavola

Forastera

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Ritenuto in passato autoctono dell'isola di Ischia, in realtĆ  ĆØ stato introdotto nel secolo diciannovesimo

Frappato

a bacca rossa, matura a fine settembre

Antico vitigno autoctono del siracusano, diffuso in Sicilia

Freisa

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Ricordato dal Conte Nuvolone in un suo scritto del 1799, ĆØ un vitigno diffuso sulle colline astigiane

Gaglioppo

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Antico vitigno diffuso in Calabria, dĆ  origine al vino CirĆ²

Garganega

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Molto diffuso nel veronese, utilizzato per la produzione del Soave e del Recioto di Soave

Grecanico

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Il nome di questo vitigno ricorda le origine greche, diffuso in Sicilia

Grechetto

a bacca bianca, matura a inizio ottobre

Vitigno molto diffuso in Italia centrale, non se ne conoscono le origini

Greco

a bacca bianca, matura a ottobre

Antichissimo vitigno conosciuto giĆ  in epoca romana, diffuso principalmente in Campania

Grignolino

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Diffuso in Piemonte, se ne hanno notizie fin dal secolo diciottesimo

Grillo

a bacca bianca, matura a inizio ottobre

Probabilmente di origine pugliese, ora assai diffuso a Marsala in Sicilia

Lagrein

a bacca rossa, matura a metĆ  ottobre

Coltivato principalmente nella piana di Bolzano in Alto Adige ma diffuso anche nel Trentino

Lambrusco

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Deriva dalla vite spontanea, vitis silvestris, diffusa un tempo sugli appennini, tra le varietĆ  Grasparossa, e Sorbara, tipico dell'Emilia

Malvasia

a bacca bianca, matura a settembre e a ottobre a seconda della varietĆ 

Vitigno diffusissimo in tutta Italia, ne esiste anche una varietĆ  a bacca rossa, la Malvasia Nera di Brindisi

Marzemino

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Di origine veneta, molto diffuso ora in Trentino, da origine al vino omonimo decantato da Mozart

Merlot

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Vitigno internazionale, ha origine el sud-ovest della Francia, molto diffuso, il suo nome deriva dal "merlo" che ne predilige le uve

Molinara

a bacca rossa, matura nella seconda metĆ  di ottobre

Diffuso nel veronese, il suo nome deriva da "mulino" in quanto gli acini sembrano ricoperti di farina

Monica

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Di origine spagnola, conosciuta in origine col nome di uva mora, ĆØ diffuso in Sardegna

Montepulciano

a bacca rossa, matura a metĆ  ottobre

In passato si pensava fosse affine al Sangiovese, in realtĆ  probabilmente proviene dalla Grecia, diffuso soprattutto in Abruzzo

Moscato

a bacca bianca, matura a metĆ  settembre

Uno dei vitigni piĆ¹ diffusi anticamente, la sua origine ĆØ la Grecia, giĆ  citato da Catone, prende il nome da "muschiato" essenza animale utilizzata nel Rinascimento, ne esistono numerose varietĆ  diffuse in tutta Italia

MĆ¼ller Thurgau

a bacca bianca, matura nella prima metĆ  di settembre

Prende il nome dal Prof. MĆ¼ller di Thurgau in Svizzera, ĆØ un incrocio tra il Sylvaner ed il Riesling Renano, diffuso in nord Italia

Nasco

a bacca bianca, matura a inizio ottobre

Uno dei vitigni piĆ¹ antichi della Sardegna, probabilmente autoctono

Nebbiolo

a bacca rossa, matura a fine ottobre

Il suo nome deriva da "nebbia" in quanto la maturazione tardiva fa sƬ che venisse vendemmiato alle prime nebbie autunnali, da origine al Barolo e al Barbaresco, in Valtellina viene chiamato Chiavennasca

Negro Amaro

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di ottobre

Il suo nome deriva da "nero" e "amaro" a causa del colore dell'uva e del sapore del vino a cui dĆ  origine, diffuso in Puglia

Nerello Mascalese

a bacca rossa, matura a inizio settembre

Vitigno autoctono della Sicilia

Nero d'Avola

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di settembre

Di origine siciliana, molto diffuso nell'isola, ĆØ alla base di vini strutturati e di corpo

Nosiola

a bacca bianca, matura a inizio ottobre

Antico vitigno autoctono del Trentino, il nome deriva dalla somiglianza degli acini con le "nocciole"

Petit Rouge

a bacca rossa, matura a inizio ottobre

Coltivato in Valle d'Aosta, secondo alcuni ĆØ autoctono, secondo altri proviene dalla Francia

Picolit

a bacca bianca, matura a inizio ottobre

Coltivato da secoli nel Friuli, da origine ad un vino passito molto apprezzato, il nome deriva dalle piccole dimensione dei grappoli, a causa di un processo insito nel vitigno detto aborto floreale la produzione ĆØ molto scarsa

Piedirosso

a bacca rossa, matura a fine settembre

Vitigno campano giĆ  conosciuto al tempo degli antichi romani

Pigato

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Antico vitigno ligure che deve il nome alle macchie che si formano sugli acini

Pignoletto

a bacca bianca, matura a inizio ottobre

Coltivato da oltre un secolo sui colli bolognesi

Pinot Bianco

a bacca bianca, matura a metĆ  settembre

Proveniente dalla Francia, molto diffuso soprattutto nel nord Italia, deriva da una mutazione del Pinot Nero

Pinot Grigio

a bacca bianca, matura a metĆ  settembre

Originario della zona francese della Borgogna, deriva da una mutazione del Pinot Nero

Pinot Nero

a bacca rossa, matura a metĆ  settembre

Vitigno internazionale, ĆØ il capostipite di tutti i Pinot, portato dai Romani in Francia, da qui poi si ĆØ diffuso in tutto il mondo, da origine a grandi vini, spesso viene vinificato in bianco

Primitivo

a bacca rossa, matura ai primi di settembre

Il nome deriva dalla precocitĆ  di maturazione, diffuso in Puglia fin dal secolo diciassettesimo

Prosecco

a bacca bianca, matura nella prima metĆ  di ottobre

Vitigno di antiche origini, secondo alcuni giĆ  conosciuto ai tempi dei Romani, coltivato con successo in Veneto, ĆØ alla base di vini spumanti e fermi

Raboso

a bacca rossa, matura a fine ottobre

Vitigno coltivato nel Veneto, di origine incerta

Refosco dal Peduncolo Rosso

a bacca rossa, matura ai primi di ottobre

Antico vitigno del Friuli, si riconosce facilmente dal colore rosso del gambo del grappolo

Ribolla Gialla

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Vitigno friulano conosciuto sin dal XIV secolo

Riesling

a bacca bianca, matura a fine settembre

Vitigno proveniente dalla valle del Reno in Germania

Rondinella

a bacca rossa, matura a fine settembre

Vitigno autoctono della zona di Verona, si presta ad essere appassito

Rossese

a bacca rossa, matura nella seconda metĆ  di ottobre

Vitigno ligure, forse importato dalla Francia dai Doria che possedevano un castello a Dolceacqua sin dal XIII secolo

Sagrantino

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di ottobre

Vitigno autoctono dell'Umbria dove viene coltivato da secoli

Sangiovese

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di ottobre

Di origine Toscana, ĆØ uno dei vitigni piĆ¹ coltivati in Italia, ĆØ alla base di vini famosi come il Chianti o il Vino Nobile di Montepulciano

Sauvignon

a bacca bianca, matura a fine settembre

Vitigno internazionale originario della zona del Bordolese in Francia

Schiava

a bacca rossa, matura nella seconda metĆ  di settembre

Vitigno dell'Alto Adige, ne esistono tre tipi, Gentile, Grigia e Grossa, il nome deriva dall'abitudine di "legare" le viti tra di loro

Schioppettino

a bacca rossa, matura ai primi di ottobre

Chiamato anche Ribolla Nera, ĆØ un vitigno autoctono del Friuli, in passato veniva imbottigliato giovane e terminava la fermentazione in bottiglia, dando origine ad un vino leggermente frizzante, da cui il nome

Sylvaner

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Originario dell'Austria, ĆØ diffuso soprattutto in Alto Adige e Friuli

Syrah

a bacca rossa, matura a fine settembre

Alcuni sostengono sia originario della cittĆ  di Shiraz in Iran, altri di Siracusa, in Italia ĆØ stato portato dalla Francia

Teroldego

a bacca rossa, matura a fine settembre, inizi di ottobre

Coltivato nella zona del Campo Rotaliano in provincia di Trento, conosciuto fin dall'inizio del secolo XIX

Tocai Friulano

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Tipico vitigno del Friuli, di origine incerta

Torbato

a bacca bianca, matura a fine settembre

Di origine spagnola, coltivato soprattutto in Sardegna

Traminer Aromatico

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Il nome deriva dalla cittadina di Termeno in Alto Adige, coltivato soprattutto nel nord Italia

Trebbiano

a bacca bianca, matura nella prima metĆ  di ottobre

Ne esistono numerose varietĆ , di Soave, Giallo, Romagnolo, Toscano, viene coltivato in molte parti di Italia

Uva di Troia

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di ottobre

Vitigno pugliese che prende nome dal paese di Troia in provincia di Foggia

Uva Rara

a bacca rossa, matura ai primi di ottobre

Coltivato da tempi remoti sulle Colline Novaresi, ora diffuso nell'OltrepĆ² Pavese

Verdicchio

a bacca bianca, matura nel mese di ottobre

Autoctono delle Marche, da origine al famoso vino omonimo

Verduzzo Friulano

a bacca bianca, matura a fine settembre

Vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia

Vermentino

a bacca bianca, matura nella seconda metĆ  di settembre

Detto anche Malvasia Grossa, originario della Spagna, viene coltivato in Liguria, in Sardegna ed in Toscana

Vernaccia di Oristano

a bacca bianca, matura a fine settembre

Di origine incerta, viene coltivato nella zona di Oristano in Sardegna

Vernaccia di San Gimignano

a bacca bianca, matura ad inizio ottobre

Conosciuta sin dai tempi dei Romani, coltivata nella zona di San Gimignano in Toscana

Vernaccia di Serrapetrona

a bacca rossa, matura nella prima metĆ  di ottobre

Detta anche Vernaccia Nera, conosciuta da secoli, viene coltivata in provincia di Macerata nelle Marche

Vespaiola

a bacca bianca, matura a fine ottobre

Coltivato in provincia di Vicenza, prende il nome dalle "vespe" che sono ghiotte dello zucchero dei suoi acini

Zibibbo

a bacca bianca, matura a fine settembre

Di origine araba, coltivato sull'isola di Pantelleria, ĆØ alla base di ottimi vini passiti



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