Io non ho mai smesso di considerarmi più intelligente di tutti e, qualche volta, credetemi, me ne sono sentito un po' imbarazzato.

Monday, August 16, 2021

Volo dell’aquila: la leggenda

 Il volo dell'aquila, la leggenda indiana racconta come cambiare vita |  Pier78

Una leggenda popolare indiana dice che l’aquila vive fino a 70 anni.Ma perché ciò possa accadere, intorno ai 40 anni, deve prendere una decisione difficile. A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e non riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco, allungato e appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate e appesantite dalle penne assai ingrossate, puntano contro il petto.

Volare è ormai difficile

L’aquila ha solo due alternative: lasciarsi morire o affrontare un doloroso processo di rinnovamento, lungo ben 150 giorni.

Se decide per la seconda opzione, l’aquila vola allora in cima a una montagna e si ritira su un nido inaccessibile, addossato a una parete rocciosa, un luogo da cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro. Qui l’aquila comincia a sbattere il becco sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio il dolore di tale operazione.

Passate alcune settimane, le ricresce un nuovo becco. Con questo, strappa uno a uno, incurante del dolore, i vecchi artigli. Quando ricrescono i nuovi artigli, con questi e con il becco, strappa dal suo corpo tutte le penne, una ad una.

Quando rinascono le nuove penne la nuova aquila si lancia sicura nel volo di rinnovamento e ricomincia a vivere per altri 30 anni...........

Nella nostra vita, per continuare un volo della vittoria, molte volte dobbiamo proteggerci da tutto ed iniziare un processo di rinnovamento.

Dobbiamo abbandonare costumi, tradizioni e ricordi, il cui peso ci impedisce di andare avanti. Solo liberi dal passato, possiamo trarre vantaggio dal prezioso risultato che un rinnovamento ci porta.

Rinnovare te stesso implica mettere ordine nel mondo mentale, scartare i ricordi di eventi frustranti o dolorosi, lasciando soltanto l'esperienza di ciò che abbiamo imparato.

Per mettere ordine, rinnovarci e prendere il volo, dobbiamo conoscere noi stessi, sapere chi siamo, quali sono le nostre potenzialità e dove vogliamo andare.

Non è necessario adattarsi al problema: c'è la possibilità di liberarsene. Ma il percorso è un pò difficile, il percorso è impegnativo.

È una tua scelta......

Sempre su, sempre avanti

 

Destino

 Il nostro destino è davvero nelle nostre mani? - Oliver Burkeman -  Internazionale

Mi manchi Amore mio,

ma così ha deciso Dio,

adesso sei un angelo che vola,

ed io mi sento così sola.

Perché hai aperto la porta,

perché è entrata la morte?

Perché ti sei ammalato

e nessuno ti ha aiutato?

Perché mi hai abbandonato

e dalla morte non sei scappato?

Perché non ti sei nascosto,

vorrei esserci io al tuo posto.

Quando decide Dio,

verrò da te Amore mio,

non ti dirò addio,

perché ci rivedremo, Amore mio.

Ti ho promesso di andare avanti,

ti ho promesso di non dimenticarti,

nessuno prevede il destino,

ho bisogno di un bicchiere di vino.

Il vino rosso mi fa ricordare,

la prima volta in cui siamo andati al mare,

ci siamo ubriacati, non di vino,

ma d’amore, Amore mio.

Non so se mi vedi,

non so se mi senti,

a volte ti sento così vicino,

spero non sia l’effetto del vino.

Ti amerò sempre Amore mio!

( by Atanasova Vanya Nikolova)

Donne che amano il mare

 Women by the sea Paintings by Inna Montano - Artist.com

Le donne che amano il mare,

se lo portano dentro,

fa parte della loro essenza.

Vivono di correnti e di alte maree,

alternando tenere carezze

alla forza della passione.

Quando sono in burrasca

diventano tempestose,

imprevedibili, difficili da affrontare.

Ci sorprendono per le improvvise

tempeste emotive,

ma quando la furia delle onde si placa,

diventano dolci, silenziose e accoglienti.

Sanno stupirci per le ricchezze

che possiamo trovare nelle loro profondità.

Perché le donne che amano il mare

sono anime burrascose e accoglienti

in cui vorremmo vivere per sempre..."

 

(Agostino Degas)

 

 Nato a Pula, in Sardegna, Agostino Degas è da sempre mosso da una profonda passione per tutte le forme d’arte. Poeta e scrittore, pittore, studioso delle religioni, della musica, della teosofia e della filosofia, ha viaggiato a lungo, soprattutto in Oriente e in Sud America, dove ha approfondito culture e religioni locali.

Amami come...

 Come fare la confettura di petali di papavero - greenMe

Amami come il rosso ama il petalo del papavero che per amore,

in autunno,invece di andare a colorare altrove,sceglie di seccare con il fiore.

Sunday, August 1, 2021

Amala

 Man and Woman in Love - Home | Facebook

Te lo sta dicendo a modo suo.

Senza parlare, senza chiedere.

Chiamala

che se non risponde

si ritroverà una chiamata persa

ma se non la chiami tu

ti ritroverai

con un’occasione persa.

Sono così certe persone

arroventate dal silenzio

impastate di sangue e di sogni

di fango e di vita.

Sono quelle che ti svegliano

con un pensiero nella notte.

Sono quelle a cui vorresti urlare:

me lo dici cosa devo fare io con te?

Che ogni tuo sorriso

è un mare in cui mi perdo

un cielo in cui respiro.

Ma tanto è tutto inutile

perché poi neppure loro

te lo possono spiegare.

Quelle persone che sarebbe una follia

lasciarsele scappare

che non sono per tutti

che non le puoi cambiare

perché loro sono fatte così: prendere o lasciare.

 

by Andrew Faber 

Wednesday, July 28, 2021

I parenti

Chi sono i parenti di primo grado

I parenti non sono famiglia.

Famiglia e’ chi ti chiama chi ti cerca

Chi ti sostiene.

Legame di sangue non significa famiglia.

Morti suicidi il giorno della laurea: se l’Università insegna a competere e non ad essere felici

Due studenti universitari che studiano insieme all'aperto | Foto Premium

L’università è una delle tappe più importanti nella vita degli studenti, perché è il luogo dove decidiamo chi essere e cosa fare da “grandi”, dove conosciamo alcune delle persone che ci accompagneranno per tutta la vita e il posto dove acquisiamo le competenze necessarie per svolgere il lavoro che abbiamo sempre desiderato. 

Ma l’università è anche un luogo dove si vive di competizione, poiché la società odierna ci insegna che occorre primeggiare in tutto, perché non c’è spazio per i deboli. La competitività è alimentata dalla costante paura di fallire, di non essere all’altezza degli altri e delle loro aspettative, ci sentiamo in difetto per non aver concluso in tempo, per non aver raggiunto una media alta e per non essere come gli altri.

Noi studenti siamo spesso vittima di paragoni con i figli degli altri, come a ricordarci la nostra costante inadeguatezza. Nessuno si rende conto di quanto male faccia a noi universitari, spingendoci a mentire alle persone che amiamo e portandoci ad alterare la realtà fino alla rilegatura di una tesi di laurea che stenta ad arrivare.

È successo a due studenti della Federico II, una ragazza che studiava scienze naturali e un ragazzo che invece frequentava il dipartimento di studi umanistici. Entrambi avevano venticinque anni ed hanno scelto di togliersi la vita nel giorno in cui si svolgevano le lauree. Un atto estremo, ma che testimonia la necessità di cambiare il nostro modello di società, perché la competizione uccide.

L’università deve essere un luogo dove apprendere delle competenze, dove fare della cultura un mezzo di sviluppo dell’individuo e più in generale della società, altresì non può e non deve assolutamente essere un luogo competitivo, dove si insegue la media e si inquadrano gli studenti come degli imbuti da riempire di nozioni, che si rilevano poi esseri sterili e distanti dalla loro reale utilità quale lo sviluppo umano.

Vale la pena riscoprire ciò che affermava Antonio Gramsci, ovvero che nell’apprendere non esistono ritardi, perché chi sta non si perderà mai del tutto se migliorerà ogni giorno la sua cultura, la sua preparazione generale, se allargherà l’orizzonte delle sue cognizioni e dei suoi interessi intellettuali.

Fin da ragazzini ci dicono di scegliere ciò che porterà al successo, compiendo un sillogismo diseducativo, poiché si inquadra il successo con sola crescita economica, ma la realtà è che siamo persone di successo se siamo felici. Dobbiamo insegnare alle giovani generazioni che nella vita siamo tutti frangibili e che possiamo perdere, perché tutto questo fa parte della strada verso le felicità. Occorre ricordarci che gli studenti sono esseri umani, per questo non bisogna giudicarli se sono in difficoltà ma porgerli una mano ed aiutarli, per costruire una comunità solidale e non egoista.

 

Source:TPI.The Post Internazionale

 

 

Wednesday, June 30, 2021

Molti ci toccano il cuore

 10 Ways to Let Go and Open Up to Love Again

Molti ci toccano il cuore, alcuni se ne prendono un pezzo e poi vanno via, altri lo usano fino a ridurlo a brandelli, altri ancora dopo averlo stropicciato per bene lo buttano via come fosse un pezzo di carta.

Pochi sono quelli che lo oltrepassano, arrivando a toccare la nostra anima.

Solo questi vi resteranno oltre ogni tempo e ogni logica.

Ci sono persone...

 First Peoples High Res Stock Images | Shutterstock

 

Ci sono persone capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi.

Sono uomini e donne emotivamente sani, inscindibilmente connessi alla propria anima e in contatto con la sua verità.

Queste persone coltivano la certezza, che la vita abbia un significato diverso per ciascuno e rispettano ogni essere vivente, sperimentando così una grande ricchezza di possibilità.

Non amano la competizione, la sopraffazione e lo sfruttamento, l'odio verso chi è diverso da loro, chi la pensa in modo diverso da loro, perché scorgono un pezzetto di loro stessi in ogni cosa che esiste.

Gente che non riesce a sentirsi bene in mezzo alla sofferenza e incapace di costruire la propria fortuna sulla disgrazia di altri. Sono portatori di un sapere che non piace, non perdono di vista l'importanza di ciò che non ha forma e non si può toccare. Detestano ogni forma di ipocrisia.

Mi ritrovo in queste persone, che non seguono una religione, ma ascoltano con religiosa attenzione i dettami del proprio mondo interiore.

Sanno scherzare, senza prendere in giro.

Pagano di persona il prezzo delle proprie scelte e preferiscono perdere, pur di non barattare la dignità.

Sono fatte così.

Poco ipnotizzabili. Poco omologabili. Poco assoggettabili.

Il fiume e l'oceano

 

 Kit pratico

Dicono che prima di entrare in mare

Il fiume tremi di paura.

A guardare indietro

tutto il cammino che ha percorso,

i vertici, le montagne,

il lungo e tortuoso cammino

che ha aperto attraverso giungle e villaggi.

E vede di fronte a sé un oceano così grande

che a entrare in lui può solo

sparire per sempre.

Ma non c’è altro modo.

Il fiume non può tornare indietro.

Nessuno può tornare indietro.

Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.

Il fiume deve accettare la sua natura

e entrare nell’oceano.

Solo entrando nell’oceano

la paura diminuirà,

perché solo allora il fiume saprà

che non si tratta di scomparire nell’oceano

ma di diventare oceano.

K Gibran

Tuesday, June 22, 2021

Falle sapere quanto ti fa impazzire

 49 Portrait painting ideas in 2021 | portrait painting, portrait, portrait  art

Puoi non essere il suo primo, il suo ultimo, o il suo unico. 

Lei ha amato prima, e può amare ancora. 

Ma se ti ama adesso, che altro importa? 

Lei non è perfetta, nemmeno tu lo sei, 

e voi due potreste non essere mai perfetti insieme. 

Ma se lei sa farti ridere, farti pensare due volte, 

farti ammettere di essere umano e commettere errori, 

tienitela stretta e dalle tutto quello che puoi. 

Potrebbe non pensarti in ogni secondo della giornata, 

ma ti darebbe una parte di lei che sa che potresti spezzare il suo cuore. 

Quindi non ferirla, non cambiarla, non analizzare 

e non aspettarti di più di quello che può darti. 

Sorridi quando ti rende felice, 

falle sapere quanto ti fa impazzire, 

e che ti manca quando lei non c'è.

Tua Nonna

 Nonna - Nonciclopedia

Forse non ci hai mai pensato, ma tua nonna:

- Indossava minigonne cortissime, pantaloni aderenti, stivali alti, e non portava il reggiseno

- Ascoltava Led Zeppelin, Who, Beatles, Rolling Stones, 

Jimi Hendrix e Janis Joplin deep purple

- “Cavalcava” su Mini Cooper e su moto fighissime

- Ha fumato tabacco, bevuto gintonics, whisky e chissà che altro

- Andava a festival musicali di 3 giorni in mezzo al fango, magari ballando nuda tra la folla

- Viveva giornate lunghissime, perché non aveva internet, smartphone, social, e della tv gliene fregava assai poco

- Tornava a casa alle 4 del mattino, e andava a lavorare quello stesso mattino...

"Sappiatelo: non sarete mai fighe come lo era vostra nonna. 

Qualcuno ve lo doveva pur dire”.

La donna se vuole...

LA DONNA" - Italy Web Radio

La donna, se vuole, riesce a far stare

tanti mobili in una stanza minuscola.

Marmellate di tutti i colori in barattoli piccolissimi.

Il mare dentro un bicchiere da acqua

Una farmacia, una bigiotteria,

le foto di famiglia dentro una borsa da polso.

Fa stare la notte dentro la sua anima,

Un ricordo nel suo vestito,

i suoi singhiozzi dentro una canzone.

La lussuria in uno sguardo,

la compassione in un tocco.

L’indifferenza nei suoi passi,

l’irresistibilità nelle curve delle labbra,

la memorabilità in un sorriso.

La sua mestizia in una sigaretta,

i suoi segreti dentro un caffè,

le sue grida in un silenzio.

Un uomo nel suo cuore e nel suo letto

per tutta una vita,

un figlio nel grembo e nella sua vita.

La donna, se vuole,

riesce a fare spazio a tutto,

ma chissà perché

non riesce a far spazio a se stessa.

Non si riesce a farla stare

in questo enorme mondo.

 

By F. Ozpetek

 

Friday, June 18, 2021

Dedicata a Te

Superluna e pianeti giganti nel cielo del 2021 - Spazio & Astronomia -  ANSA.it 

Ogni tuo minimo gesto sono le cose più importanti del mondo. 

Il mio cuore e'  polvere che si solleva dietro ai tuoi passi. 

Tu per me sei come la luna in una notte d’estate: una notte tutta piena di profumi, dolcissime ombre, candori, orizzonti infiniti… 

E il tuo nome che ripeto a me stesso, che cerco di baciare sulle mie labbra, 

contiene tutte le delizie della carne e dell’anima…

Thursday, June 17, 2021

Confessioni di un ragazzo di 17 anni.

Nonna Maria, operata al seno a 114 anni «Sto bene, ma sto diventando vecchia»  - Cronaca, Bergamo 

Ho una nonna di 90 anni, e ogni domenica insiste nel volermi dare la paghetta. 

Ma so che la sua pensione è molto bassa e a lei sono rimasti pochi soldi. 

Così ogni volta che ricevo il denaro, le do un bacio sulla guancia, la ringrazio e di nascosto le rimetto i soldi nel portafoglio. 

Ogni domenica mi rida’ la stessa banconota.

Ti voglio bene nonna.

Prima di tutto l'uomo

 

Prima di tutto l'uomo – Nazim Hikmet | Pensieri lenti 


Lettera al figlio

Non vivere su questa terra

come un inquilino

oppure in villeggiatura 
nella natura,


 vivi in questo mondo
 come se fosse la casa di tuo padre
 

credi al grano, al mare, alla terra 
ma soprattutto all’uomo.


Ama la nuvola, la macchina, il libro
, ma innanzi tutto ama l’uomo.


Senti la tristezza del ramo che si secca,

 
del pianeta che si spegne,

 
dell’animale infermo 
ma innanzitutto la tristezza dell’uomo.


Che tutti i beni terrestri 
ti diano gioia,


che le ombre ed il chiaro,

 
che le quattro stagioni 
ti diano gioia,


ma che soprattutto, l’uomo 
ti dia gioia.

 

by 
Nazim Hikmet

Nessuno muore davvero

La composizione chimica dell'acqua 

 

No, la verità è che nessuno muore davvero. 

Diventiamo universo, 

ci trasformiamo in energia 

e questa energia poi si tramuta in un corpo 

un numero indefinito di altre volte.

Coloro che amiamo e che abbiamo perduto 

non sono piu' dove erano

ma sono ovunque noi siamo.

Loro sono passati in un altro mondo ma sono presenti tra noi.

Sono come l'acqua che puo' essere allo stato liquido,

puo' essere allo stato solido, 

puo' trasformarsi allo stato gassoso,

ma sempre acqua rimane.

 


Non dire per cosa vieni

 febbraio | 2012 | Il mio vivere in poesia | Pagina 9

Non dire per cosa vieni.
Lasciami indovinare
dalla polvere dei tuoi capelli
che vento ti ha mandato.
È lontana la … tua casa?
Ti do la mia:
leggo nei tuoi occhi la stanchezza del giorno che ti ha vinto;
e, sul tuo volto, le ombre mi raccontano il resto del viaggio.
Dai,
vieni a dar riposo ai tormenti del cammino
nelle curve del mio corpo
– è una meta senza dolore e senza memoria.
Hai sete?
Avanza dal pomeriggio solo una fetta d’arancia
– mordila nella mia bocca senza chiedere.
No, non dirmi chi sei né per che cosa vieni.
Decido io.

(Maria do Rosário Pedreira - Poetessa Portoghese)

Friday, June 11, 2021

In ricordo del giornalista, professor Henny Romanin

 Lo chiamavamo Henny. È quel tu confidenziale che usi impropriamente da studente per riferirti a un insegnante con cui si instaura un rapporto differente. Chiamarlo per cognome lo avrebbe introdotto, infatti, in una categoria diversa, quasi distaccata. “Chi hai di matematica? Bianchi. Di fisica? La Rossi. E di italiano? Henny”. In un dialogo immaginario sul corpo docente è certo che i suoi alunni avrebbero risposto così.
Su questo piano di empatia, noi, allievi del liceo scientifico “Jucci” a metà degli anni Novanta, abbiamo il difficile compito di ricordare un insegnante eclettico, faticosamente inquadrabile in uno schema descrittivo che risulterebbe comunque insufficiente per raccogliere tutti i lati della personalità e della cultura di Henny.
Oggi siamo indietro con lo sguardo per pensare. In questo 2021 ricorrono, infatti, i ventitre' anni dalla sua scomparsa.Il caso o il destino, anche qui secondo mutevoli categorie di riferimento, vogliono queste ricorrenze. Noi preferiamo la seconda. Rapidi scorrono i ricordi di un insegnante che ha saputo trasmetterci il senso di una didattica diversa, una didattica altra, probabilmente rappresentazione plastica di un’indole tesa al dialogo e che coniugava il sapere alla comprensione, l’insegnamento alla tolleranza, senza sminuire il ruolo e i doveri del docente e senza dare spazio a un facile giovanilismo.
Ricordando ci si rende conto di quanto non si sia approfittato della conoscenza di un uomo che raggiungeva rare linee di vetta culturali nella letteratura italiana e nella lingua latina. In quegli anni avevamo un’attenuante generica data dall’età ma fortunatamente gli anni che si sommano portano a rielaborare tutto. E ad apprezzare ciò che fu.
Henny è stato anche un giornalista impegnato su più strumenti di informazione. Oggi si direbbe crossmediale: la radio, i quotidiani e i periodici, anche qui a dimostrazione del suo eclettismo e della sua peculiarità nell’affrontare la comunicazione e l’analisi di fatti. Chissà cosa Henny avrebbe pensato dei social e dell’uso che ne fanno gli studenti.
Credo che ciascuno dei studenti, maturità 1996 del liceo “Jucci”, vorrebbe tornare in aula, anche per una sola ora, per ascoltarlo e lo si capisce dalle loro parole. “Avevo appena terminato gli esami di maturità. Non avevo svolto una grande prova di italiano - ricorda Andrea Botta - Ne ero consapevole ed ero agitato per gli orali. Henny lo capì e la sera prima della prova si presentò sotto casa mia, facemmo un giro in macchina e con la sua autorevolezza e gentilezza mi incoraggiò. Porterò sempre nel cuore quel gesto che fu di un amico che crede in te”. “I ricordi delle giornate trascorse tra i banchi di scuola sono tra i più belli e vivi - aggiunge Roberta Provaroni - Quando torno a quei momenti c’è sempre la figura di Henny, un uomo onesto, colto e profondamente dedito al suo lavoro. Ricordo le sue citazioni latine, la sua Petrella e, con commozione, il suo sguardo gentile e colmo di speranze per ognuno di noi, i suoi ragazzi”. “Era oltre il semplice prof. Era l’amico che tutti avrebbero voluto avere”, conclude Francesco Di Pietro.
Ricordiamo un insegnante, ricordiamo l’uomo. Ringraziamo i suoi figli per l’opportunità che ci hanno dato e che chiameremo privilegio.
 

by Daniele Scopigno


Sono passati ventitre' anni, e sembra ieri. È  trascorso il tempo dell’assenza, la vita quotidiana in famiglia, nella scuola, in paese, nelle redazioni dei giornali è proseguita senza di lui, altri hanno raccolto il testimone. Ma la memoria di Henny Romanin  rimane integra e si rivela un’eredità feconda.
Ha seminato bene, ha tracciato un solco diritto e profondo quest’uomo morto troppo presto, capace di combattere la sua buona battaglia senza mai perdere la propria fede adamantina e sincera. Henny Romanin è stato un credente autentico, un buon cristiano impegnato secondo lo spirito rinnovatore degli anni del Concilio Vaticano II. La matrice della sua religiosità schietta, ben radicata nella tradizione ma aperta e sensibile verso nuove mete e nuovi orizzonti si è compiutamente espressa nella scelta della vita professionale, dedicata con competenza e passione alla sana crescita delle nuove generazioni. Raffinato poeta, appassionato cantore di un tempo destinato a trascorrere rapido e inarrestabile, stravolto dalle insidie della modernità, nelle sue liriche attraversate da una sottile vena elegiaca ha saputo esprimere sentimenti universali, ispirati dal piccolo mondo antico a cui è appartenuto con la spiccata, orgogliosa consapevolezza della propria identità, affermata attraverso la lucida ricerca storica e storiografica condotta attraverso la scrupolosa analisi delle fonti documentarie. Questo è il lascito prezioso di Henny Romanin, custodito gelosamente dai familiari, dagli amici, dai colleghi, dai compaesani, dagli amatissimi alunni, dai tanti che lo hanno conosciuto ed apprezzato, che gli hanno voluto bene.
 

by Ileana Tozzi

 

 

 

Buon Compleanno Figlia mia

Klimt.Madre e bambino

 

Ciao Caty!

Cosa augurarti nel giorno del tuo compleanno?

Ti auguro di avere sempre fiducia nelle tue capacità e di non permettere mai a nessuno di farti sentire inadatta.

Ti auguro di avere sempre la sicurezza di lasciar andare: le situazioni sgradevoli.

Ti auguro di agire sempre con gentilezza, che non è un segno di debolezza, ma di forza.

Ti auguro di vivere sempre la vita a braccia aperte, che è la cosa migliore per vivere la vita autenticamente.

Ti auguro l’autocontrollo per non cedere alle tentazioni.

Ti auguro di non farti mai adulare dalle smanie di protagonismo, di non calpestare mai gli altri nell’intento di arrivare, meglio un gradino più in basso che un’anima e un cuore avidi.

Ti auguro di sognare sempre e di sognare in grande, non rinunciare mai alle cose che fanno scintillare la tua anima e alle cose che non ti permettono di dormire per l’emozione.

Ti auguro di avere in ogni occasione la saggezza di saper distinguere quando parlare e quando rimanere saldi nel silenzio, quale potere possa scaturire dalla parola pronunciata ma anche da saper quando mordersi la lingua.

Ti auguro di possedere la volontà di combattere per te stessa, per le tue convinzioni, per i tuoi sogni, di specchiarti a fine giornata e di essere felice che nello specchio ci sia proprio la persona che vuoi vedere.

Ma soprattutto ti auguro di avere sempre la certezza che avrai sempre qualcuno al tuo fianco, che ti ama incondizionatamente e che ti ritiene il dono più grande che la vita le abbia potuto riservare.

Ti auguro di guardarti allo specchio e trovarti più bella che mai, e ti auguro di guardarti dentro e pensarlo ancora di più.

Ti auguro di essere orgogliosa di te, di non sentirti mai più inadeguata, non all'altezza o insicura e di trasformare invece quelle insicurezze in punti di forza.

Ti auguro di camminare a testa alta, senza abbassarla mai, neanche quando in inverno cerchi di proteggerti dal freddo nascondendo il viso nella sciarpa.

Ti auguro di amarti prima di tutto, di amare e di essere amata.

Ti auguro che quelli che oggi sono sogni, domani siano finalmente delle realtà, e che i tuoi timori diventino possibilità.

Ti auguro di crescere e di cambiare, ma ti auguro di crescere e di restare. Cambia colore o taglio ai capelli, tatuaggi, stile, luoghi e persone ma non cambiare mai te stessa, le tue idee fondamentali, i tuoi valori. Resta chi sei veramente.

Guardati bene, conosciti sul serio e amati sinceramente.

Auguro tutto questo a te, cara me del domani, affinché tu non sia troppo lontana dalla piccola me dell’ oggi.

 

Auguri Figlia mia, con amore.

Mamma.

By A.M.L. 

Il velo dipinto

Non sollevare il velo dipinto 

che quelli che vivono chiamano vita.

A volte il piu' grande dei viaggi e' la distanza che separa due persone. 

 

by William Somerset Maugham

 



 

 

Friday, May 28, 2021

Anima mia

 

Sleeping Woman 

by Jules Pascin

 

Sleeping Woman

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà

anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

 

by Nazim Hikmet


Tuesday, May 18, 2021

Te lo leggo negli occhi

Ciao Franco Battiato 

che la terra ti sia lieve.


Finirà, me l'hai detto tu
Ma non sei sincera
Te lo leggo negli occhi
Hai bisogno di me
Forse vuoi dirmi ancora no
Ma tu hai paura
Te lo leggo negli occhi
Stai soffrendo per me
E nei tuoi occhi che piangono
Mille ricordi non muoiono
Perdonami se puoi
E resta insieme a me
Tra di noi forse nascerà
Un amore vero
Te lo leggo negli occhi
Tu lo leggi nei miei
Ma non sei sincera
Te lo leggo negli occhi
Stai soffrendo per… 
 


Autori Bardotti Sergio, Endrigo Sergio e cantata da Franco Battiato

Friday, May 14, 2021

Le azalee sulla scalinata a piazza di Spagna.Roma

 


La primavera romana prevede rigorosamente le azalee sulla scalinata di Trinità de’ Monti.

L’infiorata capitolina va avanti dagli anni ’30 e ogni anno è miele per i turisti, che possono godersi la scalea settecentesca di Francesco De Sanctis (anni ’20 del XVIII secolo), trionfalmente polìcroma.

Quest’anno le azalee, collocate a inizio aprile, fanno mostra di sé fino al 15 maggio. Loro residenza abituale è il Semenzaio di San Sisto, nei cui vivai da sempre i giardinieri comunali si prendono cura delle essenze appartenenti alla varietà Rododendrum indicum, un’azalea introvabile in commercio, particolarmente adattata al clima romano.

Il tripudio floreale è affidato a circa 250 piante, tradizionalmente bianche (la “Bianca di piazza di Spagna”) e color lilla. Le bianche sono in fiore, la fioritura delle azalee viola, collocate prevalentemente in basso alla partenza della scalinata, è iniziata poco dopo. C’è ancora tempo per lasciarsi ammaliare dal richiamo di queste luminose sirene: una delle scenografie urbane più amate al mondo.

Tuesday, May 4, 2021

Una scala magica

 

La famosa "scala a doppia elica." di Leonardo nel Castello di Chambord.

Geniale e stupenda.Visione indimenticabile.

Il castello di Chambord è il più grande dei castelli della Valle della Loira e uno tra i più conosciuti.

 

Castello di Chambord: La scala a chiocciola a doppia elica di Leonardo