Io non ho mai smesso di considerarmi più intelligente di tutti e, qualche volta, credetemi, me ne sono sentito un po' imbarazzato.

Friday, April 30, 2010

Suor Angelica - Giacomo Puccini

Suor Angelica è un' opera lirica in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano. La prima assoluta ebbe luogo il 14 Dicembre al Metropolitan di New York
Trama

L'azione si svolge verso la fine del XVII, tra le mura di un monastero.
Da sette anni Suor Angelica, di famiglia aristocratica, ha forzatamente abbracciato la vita monastica per scontare un peccato d'amore. Durante questo lungo periodo non ha saputo più nulla del bambino nato da quell'amore, che le era stato strappato a forza subito dopo la nascita.
L'attesa sembra finalmente terminata: nel parlatorio del monastero Angelica è attesa a colloquio dalla zia principessa. Ma la vecchia signora, algida e distante, non è venuta a concederle il sospirato perdono, bensì a chiederle un formale atto di rinuncia alla sua quota del patrimonio familiare, allo scopo di costituire la dote per la sorella minore Anna Viola, prossima ad andare sposa. Il ricordo di eventi lontani ma mai cancellati dalla memoria e la possibilità di avvicinare una persona di famiglia spingono Angelica a chiedere con insistenza notizie del bambino.
Ma con implacabile freddezza la zia le annuncia che da oltre due anni il piccolo è morto, consumato da una grave malattia. Allo strazio della madre, caduta di schianto a terra, la vecchia non sa porgere altro conforto che una muta preghiera. Il pianto di Angelica continua, soffocato e straziante, anche dopo che la zia, ottenuta la firma, si allontana. Nel suo animo si fa strada l'idea folle e disperata di raggiungere il bambino nella morte per unirsi a lui per sempre. È scesa intanto la notte e Suor Angelica, non vista, si reca nell'orto del monastero: raccoglie alcune erbe velenose e con esse prepara una bevanda mortale.
D'improvviso, dopo aver bevuto pochi sorsi del distillato, Angelica è assalita da un angoscioso terrore: conscia di essere caduta in peccato mortale, si rivolge alla Vergine chiedendole un segno di grazia. E avviene il miracolo: la Madonna appare sulla soglia della chiesetta e, con gesto materno, sospinge il bambino fra le braccia protese della morente.
Citazione
« La grazia e discesa dal cielo già tutto,
già tutto mi accende risplende risplende.
Già vedo, sorelle, la meta! »


Thursday, April 29, 2010

Dove mangiare:Ristorante L'ostrica da Gianni

Un bel posto ...appartato e rilassante.Il cibo e' a base di pesce.Gli antipasti di crudo sono molto buoni.Non perdete come dolce il millefoglie.Prezzo alto ma per una bella ricorrenza non ci sono spese.Cantina dei vini : Buona.
I dettagli del ristorante li trovate nel sito ufficiale

Tuesday, April 27, 2010

Cosa ho letto:la Signora delle camelie


Un bel libro che consiglio di leggere.Ambientato nella Parigi dell'ottocento, le sue pagine riescono a catturare il lettore per le vicissitudini di Margherita (la protagonista del libro).Una prostituta di alto bordo dalle mille personalita' che riesce a far innamorare Armando (un ragazzo semplice e di buoni sentimenti). L'autore del libro e' Alexandre Dumas : il figlio del piu' famoso Alexandre Dumas autore dei Tre Moschiettieri ed il Conte di Montecristo.

Wednesday, April 21, 2010

Cosa ho letto:Neve (Maxence Fermine)

Staccate il telefono, accomodatevi in poltrona e immergetevi nella lettura di questo piccolo e bellissimo libro che fa parte della trilogia dei colori (Il violino nero e L'apicoltore) di Maxence Fermine.

Alcune frasi prese dal libro.

Padre," disse il mattino del suo compleanno, in riva al fiume argentato, "voglio diventare poeta."...
..."La poesia non è un mestiere. E' un passatempo. Le poesie sono acqua che scorre. Come questo fiume."
"E' esattamente quello che voglio fare. Imparare a guardare il tempo che scorre."

"... Un mattino, ci si sveglia. E' il momento di ritirarsi dal mondo, per meglio sbalordirsene. Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere".


"Ci sono due specie di persone. Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono. E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita. Ci sono gli attori. E ci sono i funamboli.

Wednesday, April 14, 2010

Cosa ho letto:Antichi maestri

Romanzo satirico di Thomas Bernhard.L'ultimo libro della trilogia delle arti (Musica,Teatro,Pittura) .
Alcune citazioni:

"Il tutto e il perfetto non li sopportiamo"

"Grazie alla musica salvarsi ogni giorno di nuovo, tirarsi fuori da tutte le nefandezze e le cose disgustose, è questo il trucco, disse, ritrovare ogni giorno la salvezza grazie alla musica, ridiventare ogni giorno, di primo mattino, un vero essere umano che pensa e sente, mi capisce! disse. Ma sì, disse Reger, l'arte, anche se la malediciamo e se a volte ci sembra del tutto pleonastica, e se anche siamo costretti ad ammettere che essa in realtà non vale un accidente, se osserviamo, qui, i quadri di questi cosiddetti Antichi Maestri, che molto spesso, e com'è naturale sempre di più con il passare degli anni, ci sembrano senza senso e senza scopo, nient'altro che maldestri tentativi di piazzarsi artisticamente sulla faccia della terra, malgrado tutto non c'è nient'altro che salvi la gente della nostra fatta se non proprio quest'arte maledetta e dannata, e spesso funesta e disgustosa da far vomitare".

Saturday, April 10, 2010

Roma Sparita:Ponte Rotto

Roma Sparita è una serie di 120 quadri inerenti Roma a fine 800 realizzate da Ettore Roesler Franz in 3 riprese (40 quadri per ogni serie di date).Nel sito ufficiale del pittore si possono ammirare tutte le sue opere sui luoghi di Roma nel 1800.
Nel quadro e' disegnato il ponte Emilio (pons Aemilius) o ponte Rotto, il primo in muratura di Roma, oltrepassava il Tevere poco più a valle dell'antico ponte Sublicio. Viene di solito attribuito ai censori Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliore, nel 179 a.C., che ne avrebbero realizzato i piloni, ma, sulla base di passi di Plutarco e di Tito Livio e di una raffigurazione monetale, dovrebbe essere invece attribuito a Manlio Emilio Lepido, in connessione con la realizzazione della via Aurelia, intorno al 241 a.C.. Nel 179 a.C. fu ricostruito in occasione del rifacimento del vicino porto fluviale. Nel 142 a.C. i censori Publio Cornelio Scipione Emiliano e Lucio Mummio sostituirono all'originaria passerella lignea delle arcate in muratura. Il ponte fu restaurato sotto Augusto nel 12 a.C. Nel Medioevo sono attestati anche i nomi di "Ponte di Lepido" (pons Lepidi) o "Ponte Lapideo"' (pons Lapideus), dalla metà dell'VIII secolo come "Ponte Maggiore" (pons Maior) e nel 1144 come "Ponte dei Senatori" (pons Senatorum). Nella guida di Roma del 1763 di Giuseppe Vasi ("Itinerario istruttivo per ritrovare le antiche e moderne magnificenze di Roma") è citato come "ponte di s.Maria, detto Rotto" e se ne riportano le precedenti denominazioni come "ponte Senatorio" o "ponte Janiculense". Subì danni dalle piene del fiume a varie riprese (1230, 1422) e sotto papa Giulio III nel 1552 le arcate vennero completamente ricostruite ad opera di Nanni di Baccio Bigio. Un'ulteriore alluvione lo distrusse nuovamente nel 1557. Un'ennesima ricostruzione ebbe inizio nel 1573 sotto papa Gregorio XIII, ad opera dell'architetto Matteo di Castello e fu ultimata nel 1575, come si evince dalla lapide murata sull'arcata superstite. La grande alluvione del 1598 fece sparire tre delle sei arcate e il ponte non fu più ricostruito, assumendo la denominazione di Ponte Rotto. Tra il 1853 e il 1887 delle passerelle metalliche sorrette da funi collegarono il troncone di ponte alla riva sinistra del fiume (su progetto dell'ingegnere Pietro Lanciani). Successivamente la passerella venne eliminata e le due arcate più vicine alla riva vennero distrutte in occasione della costruzione dei moderni argini del fiume. Attualmente resta una sola delle tre arcate cinquecentesche superstiti, che poggia sugli originali piloni del II secolo a.C..

Thursday, April 8, 2010

Dove Anadare:Borgo Brufa Umbria

Su una collina, tra oliveti e vigneti, che domina a 360 gradi uno scenario d’incomparabile bellezza con vista su Torgiano, Perugia, Assisi, Spello, Foligno fino a Spoleto sorge il Relais Borgo Brufa.
Ben integrato nella natura circostante, Relais Borgo Brufa è stato pensato per offrire agli ospiti il massimo delle attenzioni e dei servizi; privacy, quiete e armonia, unite a comodità e bellezza sono le caratteristiche del Relais.
Il Relais offre ai suoi ospiti una vasta gamma di servizi tra cui: Centro Benessere con piscina interna, Piscina esterna, Campo da tennis, Ristorante con terrazza panoramica e Sale Meeting.

"Ci sono tre grandi cose al mondo: gli oceani, le montagne e...

(Winston Churchil)

...Borgo Brufa...!"

Friday, April 2, 2010

Cosa leggere:Il giovane Holden

Capolavoro di Salinger.Un libro che entra nei tuoi ricordi giovanili con estrema facilita' e ti fa restare senza fiato poiche' le emozioni descritte sono mlto simili a quelle vissute in prima persona.Da leggere.

"Sai che cosa mi piacerebbe fare?Cosa?
"Sai quella canzone che fa "Se scendi tra i campi di segale e ti prende al volo qualcuno?
Mi immagino sempre tutti questi ragazzini che fanno una partita in quell'immenso campo di segale.Migliaia di ragazzini e intorno non c'e nessuno.Ed io sto in piedi sull'orlo di un dirupo pazzesco.E non devo far altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere dal dirupo....


"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira."