Io non ho mai smesso di considerarmi più intelligente di tutti e, qualche volta, credetemi, me ne sono sentito un po' imbarazzato.

Sunday, April 29, 2012

Io di piu' non posso darti


Io di più non posso darti.
Non sono che quello che sono.
 
Ah, come vorrei essere
sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento:
colore,
dalla nuca al tallone,
bruno.
 
Ah, come vorrei essere
vetro, tessuto, legno,
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
ed è nato tremila chilometri lontano!
 
Essere
la materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni,
che vedi ormai senza guardare
intorno a te, le cose
– collana, profumi, seta antica –
di cui se senti la mancanza
domandi: «Ah, ma dov’è?»
 
Ah, e come vorrei essere
un’allegria fra tutte,
una sola,
l’allegria della tua allegria!
Un amore, un solo amore:
l’amore di cui tu ti innamorassi.
 
Ma
non sono che quello che sono.

by Pedro Salinas

Sunday, April 22, 2012

La dama dell'ermellino

by El Greco.Pittore greco naturalizzato spagnolo e vissuto fra il 1541 e il 1614.Sembra un quadro del Novecento piuttosto che del  XVI secolo.

Ritratto di bambina

 Quadro dipinto nel 1618 e si trova nella Galleria  Liechtenstein, Vaduz.
Si pensa sia il ritratto di 
Chiara Serena figlia del pittore fiammingo Pieter Paul  Rubens. 


Wednesday, April 18, 2012

Violante

by Tiziano.Quadro del 1515 esposto nel museo Kunsthistorisches di Vienna.

Saturday, April 14, 2012

Che fai laggiu'..

Che fai laggiù bambina  con quei  fiori appena colti.


Che fai laggiù ragazza con quei fiori.. quei fiori seccati. 


Che fai laggiù bella donna con quei fiori che appassiscono


Che fai laggiù già vecchia con quei fiori che muoiono.


Aspetto il vincitore.

La Vita inizia quando una Stella Muore





Le osservazioni del Very Large Telescope installato nelle Ande del Cile ha permesso di scoprire il meccanismo per cui le stelle morenti diffondono materia nell'universo.Le stelle muoiono e poi diventano vento generando altra vita.
Sono proprio queste correnti, tanto intense quanto misteriose agli occhi degli scienziati, a trasportare in ogni angolo dell'universo i minuscoli grani di materia che nel cuore della stella, nel corso di miliardi di anni, si sono formati. Facendo ripartire quel ciclo che dall'aggregazione dei piccoli grani di materia, grazie alla forza di gravità, porterà alla formazione di nuovi pianeti, nuove stelle e almeno in un caso in tutto il cosmo del fenomeno della vita. 

Di quali elementi l'ultimo respiro di una stella sia composto e cosa spinga la polvere di stelle nel suo viaggio lungo il cosmo alla velocità di 10 chilometri al secondo, con un'intensità pari a 100 milioni di volte quella del vento solare cui siamo abituati e per un periodo di circa 10mila anni (privando un astro morente di circa metà della sua massa) sono aspetti ancora pieni di misteri. Su cui una parte di luce è appena stata gettata da quello che è forse il più potente telescopio del mondo, il Very Large Telescope, installato a 2.600 metri di altezza nel deserto di Atacama in Cile. 

"Con la risoluzione di questo strumento riusciremmo a distinguere dalla Gran Bretagna i due fari di una macchina che si trova in Australia" spiegano i ricercatori delle università di Sydney e di Manchester che oggi su Nature pubblicano la loro analisi dell'ultimo respiro di una stella. Grazie alla potenza del Very Large Telescope, gli astrofisici guidati da Barnaby Norris hanno osservato l'alone di polvere che circonda tre astri giunti alla fine del loro ciclo vitale nelle costellazioni dell'Idra, del Dorado e del Leone. 

Le tre stelle sono di medie dimensioni. Attraverso il loro stesso processo di tormentato spegnimento passerà una buona parte delle stelle dell'universo, incluso il nostro Sole fra circa cinque miliardi di anni. La "polvere di stelle" scagliata nel cosmo dalle stelle morenti è formata da grani di silicati (non a caso i materiali più diffusi nella crosta terrestre) del diametro di 600 nanometri, o milionesimi di millimetro (leggermente più fini della sabbia di una spiaggia). Si tratta di dimensioni all'apparenza infinitesime, ma in realtà molto superiori alle aspettative degli scienziati. E questo non fa che favorire l'aggregazione dei granelli in vista della nascita di un nuovo pianeta. 

Come poi la polvere resista a una temperatura che alla superficie di una gigante rossa si aggira attorno ai 2.700 gradi è spiegato dagli astronomi inglesi e australiani con l'assenza di ferro. Grazie alla sua composizione chimica la polvere di stelle riflette il calore della stella morente anziché assorbirlo. E viene scagliata lontano dalla forza dell'astro senza esserne distrutta. 

I dati osservati dal Very Large Telescope sono in accordo con le analisi della polvere interstellare condotte in passato  attraverso sonde spaziali. Il risultato spinge Albert Xijlstra, uno degli astronomi dello studio, a spiegare così il fenomeno per cui la morte di una stella porta alla nascita di nuovi astri: "La polvere e i grani che costituiscono il vento riescono a sopravvivere alla stella, e più tardi diventeranno le nubi spaziali nelle quali nuove stelle si formeranno. I grani a loro volta diventeranno i mattoni essenziali per la formazione dei pianeti.
La stessa Terra è nata dalla polvere di stelle". 

Solo dopo aver lanciato nell'universo i suoi semi, la gigante rossa potrà finalmente spegnersi e acquietarsi, diventando come un gigantesco sasso inerte.



Testo preso dal sito del giornale La Repubblica.


Arte Africana - Danza nel Villaggio

by Chidi Okoye 


Thursday, April 12, 2012

Essere Buono



Essere buono e vivere una vita buona significa dare agli altri più di ciò che prendiamo loro.

Tuesday, April 3, 2012

La parabola dei ciechi

By Pieter Bruegel il vecchio.Quadro esposto nel Museo di Capodimonte Napoli.
Il quadro si rifa' alla parabola evangelica del cieco che guida un altro cieco riportata da Luca (VI,39) e da Marco (XV,14): Cinque uomini, camminando in fila indiana, ognuno appoggiandosi a quello che lo precede, attraversano da destra a sinistra la lunga tela rettangolare.Un sesto uomo, quello che era in testa alla fila, rappresentato all’estrema sinistra, si scorge solo poi: è caduto in un fosso e vi giace con le mani tese verso l’alto.Quello che lo segue, che rivolge allo spettatore un indimenticabile sguardo fatto di orbite che han perso gli occhi, sta per fare la stessa fine. Regge un bastone con cui guida il terzo di quella fila, con lo sguardo perso nel nulla, che restandogli aggrappato, inevitabilmente lo seguirà nella caduta. Anche gli altri tre, pure evidentemente ciechi, seguiranno lo stesso destino; è solo questione di pochi passi e di pochi istanti.Questo e' uno degli ultimi quadri  che Bruegel dipinse (lo completò nel 1568, un anno prima della sua morte).
Il quadro descrive bene la nostra societa' attuale guidata da ciechi che guidano altri ciechi.

Viso schizofrenico

Arthur Schopenhauer  noto filosofo tedesco ha sofferto di schizofrenia.
Una sua citazione "Nulla si conosce interamente finche' non vi si e' girato
intorno per arrivare allo stesso punto provenendo dalla parte opposta."



La schizofrenia è un disturbo mentale devastante, probabilmente il più angoscioso e disabilitante dei disturbi mentali gravi. I primi segni di schizofrenia si manifestano generalmente nel corso dell'adolescenza e nei primi anni dell'età adulta. Spesso gli effetti della malattia disorientano e sconvolgono familiari ed amici. Le persone affette da schizofrenia hanno difficoltà ad articolare i pensieri. Questa condizione li porta ad avere allucinazioni, deliri, pensieri disarticolati nonché comportamenti ed eloquio inusuali. A causa di questi sintomi, le persone colpite da questa malattia hanno serie difficoltà ad interagire con gli altri e tendono ad isolarsi dal mondo esterno. Al contrario di quanto si creda, le persone colpite da schizofrenia non posseggono "personalità divise" e non sono pericolosi per gli altri. Anzi, è molto più probabile che siano vittime essi stessi, piuttosto che responsabili, di atti di violenza.