Io non ho mai smesso di considerarmi più intelligente di tutti e, qualche volta, credetemi, me ne sono sentito un po' imbarazzato.

Saturday, May 29, 2010

Le feste tradizionali di Roma

25 aprile: Festa di Pasquino

Studenti e docenti dell’Università La Sapienza portavano in corteo la statua di Pasquino addobbata con una maschera mitologica raffigurante un personaggio del mondo antico, ogni anno diverso dal precedente.

16 maggio: Visita alle Sette Chiese Antica tradizione del popolo romano che si recava in preghiera alle sette tra le più belle e famose basiliche dell’Urbe, quattro maggiori e tre minori: San Lorenzo fuori le mura, Santa Croce in Gerusalemme, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano, San Sebastiano all’Appia Antica, San Paolo fuori le mura, San Pietro in Vaticano. A metà percorso si svolgeva una ricca merenda popolare a Villa Celimontana, seguita da un concerto con organo, liuti e cori e dal “sermoncino del pupo”, cioè un discorsetto semplice recitato a memoria da un ragazzino.

13 giugno: Sant’Antonio da Padova Festa delle fragole a Campo de’ Fiori.

24 giugno: San Giovanni La notte delle streghe. Arrivavano in volo sui prati del Laterano, in groppa ai diavoli o sulle scope, e iniziava la sarabanda che durava fino all’alba. I romani, suonando campanelli e campanacci, accorrevano da tutte le parti e, tenendo in alto torce e lanterne, cercavano di vedere le streghe volare nel buio. Si svegliavano le Belle addormentate e correvano a unirsi alla festa. Uscendo lasciavano davanti alle porte e alle finestre scope e barattoli di sale grosso per impedire alle streghe di entrare in casa. Infatti, essendo la strega curiosa per natura, prima di entrare si sarebbe sicuramente fermata a contare i fili di saggina della scopa e i grani del sale, uno per uno. Così sarebbe trascorsa la notte più breve dell’anno e il sole, levandosi, avrebbe sorpreso la strega intenta a contare e l’avrebbe spazzata via insieme alle ultime ombre. Intanto, tra Santa Croce in Gerusalemme e la Basilica, si accendevano i fuochi di “San Giovanni” per opporre la luce alla notte di tregenda. Poi, andavano tutti fuori la porta alla “Salita degli Spiriti” dove si mangiavano lumache in umido. Infatti, la notte di San Giovanni era l’occasione, per tutte le persone che avevano avuto contrasti e divergenze durante l’anno, di ritrovarsi e riconciliarsi. Mangiando le lumache, con le loro “corna” che in antico significavano “discordia”, si seppellivano nello stomaco rancori e inimicizie.

29 giugno: San Pietro e Paolo Imperando Nerone, tradizione vuole che San Pietro e San Paolo, scortati dai soldati, si scambiassero l’ultimo saluto presso la Piramide Caio Cestio; l’uno per andare a essere crocefisso a capo sotto presso il Circo di Caligola in Vaticano, l’altro per essere decapitato alle Acque Salvie, località sull’Ostiense segnata poi da tre prodigiose fontane sgorgate al tocco della sua testa. Un tempo, in ricordo del loro martirio, si faceva grande festa. Fuori di Porta Cavalleggeri c’era la celebre “Osteria del ‘31” dove si poteva cenare pagando solo lo “scommido” al trattore e portandosi a casa il fagotto delle cibarie. Il Cupolone veniva illuminato da fiaccole sistemate dagli agili sampietrini e la festa si concludeva a Castel Sant’Angelo con i fuochi d’artificio. L’abbuffata continuava anche il giorno 30, da Capoccetta e al Belvedere con terrazza sul fiume, e dappertutto banchetti di porchettari ambulanti, cui il motto era: “la porchetta de Cadorna chi la magna ciaritorna”.

18 luglio: Festa de Noantri E’ la maggior festa religiosa e popolare di Trastevere e una delle poche superstiti della nostra città. Il giorno della festa cade nel sabato successivo al 16 luglio, data in cui la statua della Vergine viene portata in processione dalla chiesa di Sant’Agata alla basilica di San Crisogono, dove rimarrà esposta fino al lunedì successivo e poi riportata indietro.

La Festa de Noantri (cioè: "di noi altri", in opposizione a "voi altri che abitate in altri quartieri") è un appuntamento tradizionale nel rione Trastevere di Roma.Durante la festa le strade di Trastevere si riempiono di una miriade di venditori ambulanti, bibitari, cocomerai, saltimbanchi e dagli anni venti, si sono aggiunti spettacoli teatrali, canzoni e gare sportive.

L'origine della festa ha radici popolari: si dice che dopo una tempesta fu rinvenuta da alcuni pescatori una statua della Vergine Maria scolpita in legno di cedro. La "Madonna fiumarola" venne poi donata ai carmelitani (da qui il nome di "Madonna del Carmine") della chiesa di San Crisogono a Trastevere (in piazza Sonnino); divenne così la Madonna protrettrice dei trasteverini.

La statua si trova ora nella chiesa di Sant'Agata, nella piazza a metà percorso di via della Lungaretta (piazza S. Giovanni de Matha): da qui ogni anno il sabato dopo il 16 luglio (festa della Beata Vergine del Monte Carmelo) viene portata in processione per varie chiese di Trastevere. In quest'occasione erano un tempo sistemati per le strade tavolini, dove gustare la tipica cucina romana e bere il vino dei Castelli; nel tempo la festa si è trasformata venendo incontro ad esigenze turistiche e perdendo il suo carattere popolare.

5 agosto: Madonna della Neve, nevicata a Santa Maria Maggiore Si ricorda la nevicata fuori stagione avvenuta, secondo la leggenda popolare, nella seconda metà del IV secolo su una delle alture del colle Esquilino (anticamente luogo malfamato) dove, in seguito allo strano fenomeno, fu edificata una cappella: Santa Maria Maggiore. Ogni anno vi si celebra una funzione commemorativa che si conclude con una cascata di bianchi petali di rosa dall’alto della cappella dedicata alla Madonna.

25 novembre: Santa Caterina L’arrivo dei “pifferai” in città segna l’inizio dell’inverno ed è preludio alle feste natalizie.

31 dicembre: Capodanno a Piazza del Popolo

6 gennaio: la Befana Un tempo la fiera della Befana si teneva in piazza Sant’Eustachio, per essere trasferita poi, forse a causa dell’aumentato pubblico, nella piazza “che se po’ fregà” de tutte le piazze romane e dove c’è una fontana che innalza ‘na gujia che pare ‘na sentenza”. Fino agli anni Cinquanta nelle baracche di piazza Navona era di scena l’artigianato, con splendidi presepi e marionette dei teatrini napoletani. Oggi si trovano solo prodotti dei grandi magazzini, dolci e zucchero filato.

Carnevale romano Il carnevale romano nel 700-800 era un avvenimento europeo di grande richiamo. C’era la corsa dei cavalli “barberi” da piazza del Popolo a piazza Venezia, c’era la “mossa” per sgombrare la strada, i “mazzettacci” di fiori buttati a bruciapelo sulla faccia. Chiudevano, il martedì grasso, i “moccoletti” e il “mor’ammazzata” sputato in faccia a chi teneva la candela accesa: spegnerla significava prolungare la festa. I Romani festeggiavano il carnevale travestiti con costumi multicolore, che rappresentavano i mestieri più comuni: l'avvocato, il mendicante, la popolana. Era l'occasione, in cui ci si scambiava i ruoli: il ricco si vestiva da povero ed il povero si vestiva da ricco!

9 marzo: Santa Francesca Romana. Benedizione delle automobili presso il Foro romano.

19 marzo: Festa di San Giuseppe Caratteristica fondamentale della festa erano le frittelle e i bignè alla crema, preparate dai friggitori ambulanti in giganteschi padelloni allestiti già dalla sera prima accanto alle bancarelle ornate da festoni, bandierine e rami d’alloro

Saturday, May 15, 2010

Curiosita' dalla rete:L'ombra delle scommesse sul campionato di calcio.

SARA' ricordata come la stagione dello "scansamose", quella che domenica prossima si porterà via l'ultimo campionato della serie A italiana. Lo striscione srotolato da due braccia nerborute nella Curva Nord dello stadio Olimpico - scansiamoci, intimava - si è fatto emblema delle partite che non si giocano, i troppi "Lazio-Inter" che inquinano il nostro calcio. Nelle ultime giornate il dizionario da pasticceria - il biscotto, la torta - è diventato un accompagnamento stucchevole eppure accettato. Ed è davvero difficile immaginare quando il moderno calcio italiano, che negli ultimi dieci anni ha visto nove procure occuparsi di frodi sportive (due processi solo a Napoli, quattro giocatori a giudizio più due patteggiamenti a Udine, per ricordare), si affrancherà dagli accordi, dai favori, gli scambi sul campo ripagati nella successiva campagna acquisti. Si libererà dei guadagni con le scommesse sul risultato certo, e questo è il vero fenomeno emergente. L'ipotesi di diversi inquirenti ormai è esplicita: calciatori, direttori sportivi, alcuni presidenti conoscono in precedenza come finirà una partita. E puntano sul sicuro. L'inchiesta di Potenza sul presidente Giuseppe Postiglione, scommettitore seriale sul suo club, e insieme a pezzi di camorra e criminalità lucana su partite di serie A e B, ha fatto emergere una realtà diffusa.Una ricognizione sull'annata del calcio professionistico realizzata dal punto di vista del "banco" rivela che le grandi agenzie di scommesse, italiane ed europee, hanno alzato l'allarme sulla bontà di una gara di A per 11 volte. Undici partite a rischio, puntate vietate o frenate. Compresa la prossima Catania-Genoa. Se si scende in Serie B la situazione si fa pesante: il banco ha registrato quest'anno 25 interventi "a difesa". E anche qui è già segnalato il prossimo "alarm": Piacenza-Triestina, domani pomeriggio. Il "provider" Better, che lavora il calcio per conto di Lottomatica, ha avvistato una valanga di scommesse sul pareggio, che agli ospiti in chiave salvezza serve davvero. E non ha aperto il gioco. Si è tutelato, ancora una volta.
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"Quest'anno siamo riusciti a salvare la pelle", commenta l'amministratore delegato di Lottomatica scommesse, Ludovico Calvi. Le agenzie italiane hanno abbassato le saracinesche dallo scorso 21 marzo, dopo aver constatato il bagno di sangue dei bookmakers inglesi su Chievo-Catania. "An italian job", titolò il "Sun". I banchi di Londra, Manchester, Dublino persero due milioni di sterline. Da noi Snai e Lottomatica, Mistertoto e Intralot avevano avvistato dal mercoledì il generoso affluire di denaro sul pareggio di Verona (1-1 con rigore di Maxi Lopez e undici errori sotto porta di Pellissier e compagni). The italian bookmakers chiusero la baracca e avvertirono i Monopoli di Stato, che girarono le informazioni al procuratore federale. "Basta distrarsi 48 ore e ti lasciano in mutande", spiega Calvi, una lunga esperienza da quotista proprio in Inghilterra, "ci sono organizzazioni capaci di muovere 50 picchettisti su 50 agenzie sul territorio. Tutti i giorni, più volte al giorno. E altrettanti sono in grado di far partire, senza mai superare i tetti massimi, le puntate su Internet".Il Catania, quest'anno, è uscito dal palinsesto scommesse quattro volte. Già. Si è iniziato presto a scommettere strano, in questa stagione. Una settimana e due giornate dopo il Chievo si è esibito in un altro bel pari casalingo con il Parma, anticipato da forti volumi sul segno X: 46.238 euro sul pareggio per Betfair. com, il 98% delle puntate. E domenica scorsa cinque operatori non hanno aperto Bologna-Catania: 86% delle giocate sul pari, risultato confermato.Le scommesse - che in Italia si sono affermate a partire dal 1998 - hanno cambiato le abitudini del calcio, dei suoi protagonisti. Le puntate su Internet hanno reso praticabili le scorciatoie. L'inchiesta di Udine nel 2005 accese i riflettori su ventun giocatori, tra loro Di Michele e Jankulovski, che ruotavano attorno a un'edicola nel centro della città: alcuni di loro scommettevano dagli spogliatoi del "Friuli" telefonando al giornalaio nell'intervallo della partita in corso. Il primo processo di Napoli, il "Bettarini gate", portò a un deferimento per 15 calciatori e dieci dirigenti. E' rimasta indimenticabile Atalanta-Pistoiese, Coppa Italia 2000-2001: Doni e altri sette dopo un accordo a cena fecero scommettere parenti fino al terzo grado. Di queste recenti macerie sportive e penali nei vari campionati italiani restano trentun calciatori in attività. Un ex deferito è diventato dirigente, due ex sono diventati allenatori, quattro procuratori di calciatori.In Serie B, tra le 25 partite segnalate dagli scommettitori c'è la vittoria del Crotone a Torino, 30 novembre scorso. Garantì un assalto di ultras granata al ristorante dove Di Michele, nel frattempo passato al Toro e oggi al Lecce, stava celebrando il compleanno e un'epurazione nella successiva campagna d'inverno: nove giocatori venduti. L'8 febbraio scorso, poi, si registrò un volume di giocate straordinarie sul 2-2 di Gallipoli-Grosseto. E risultato esatto è stato: chi scommise 100 euro arrivò a guadagnarne 1000. Due espulsi seguirono quella partita, poi le dimissioni dell'allenatore Giannini e la seconda inchiesta federale. Il Gallipoli, con i suoi cronici problemi di bilancio, sarà toccato dagli "alarm" del banco scommesse sette volte. La Salernitana, retrocessa da mesi, cinque. Il girone C della Seconda Divisione, poi, è un buco nero del calcio. Le agenzie l'hanno sospeso per mesi. Tutto è nato da un rutilante Scafatese-Monopoli: finì 3-3, "risultato fisso" pagato a 80.A quelle latitudini, Campania profonda, i rischi di interventi delle criminalità sono reali. Un trader dei giochi, esperto di azioni e derivati che si è riadattato alla turbofinanza calcistica, racconta: "Le grandi organizzazioni del crimine guadagnano sullo spread, la variazione della quota nel corso delle partite. Si possono vincere somme considerevoli anche senza truccare il risultato finale, semplicemente forzando le dinamiche dell'incontro. E per forzare le dinamiche i portieri sono decisivi". L'anno scorso la Digos registrò una minaccia contemporanea nei confronti di quattro portieri di serie B.Il giocatore con il computer portatile fisso sui siti di scommesse è una fotografia dei ritiri contemporanei e la specialità di stagione è diventata, appunto, lo "scansamose".L'allenatore dell'Atalanta Bortolo Mutti ha fatto allusioni su un Cagliari-Lazio 0-2: "Si sa come vanno certe cose nel calcio...". E quelli del Genoa sono usciti da Marassi al grido di "venduti" dopo la sconfitta in casa, sempre con la Lazio. Nei bassi dello stadio, riportano le cronache, i presidenti Preziosi e Lotito si sono appartati per discutere del riscatto del centravanti Floccari. In questo caso, però, l'inchiesta federale non è partita.


By:Corrado Zunino per La Repubblica

Friday, May 14, 2010

Cosa ho letto:La magia della neve.P.Theroux



Un libro delicato che riporta ad apprezzare le cose semplici di una volta.Poche cose...... come una grande nevicata ...possono ristabilire l'equilibro interiore di tante persone.

Alcune citazioni:

"Il silenzio era come una zappa che affondava nel terreno soffice dei loro ricordi e portava alla luce volti,conversazioni,amicizie,sentimenti sepolti,come pietre nel campo di un contadino."

"Non possiamo tornare indietro perche' non abbiamo piu' un posto dove tornare.Abbiamo solo un posto dove andare."

"I quadri ricordano alle persone cio' che avevano dimenticato o non avevano mai saputo:che la vita puo' essere triste e bellissima,solitaria e insulsa, ma mai inutile o senza mistero."

"Sulla montagna le sue giornate erano regolate dal caldo e dal freddo.Lontano dalla montagna invece le unita' di misura erano il pieno ed il vuoto,la velocita' e la lentezza."

Sunday, May 9, 2010

Cosa ho letto:Uomini e topi- John Steinbeck

I protagonisti George e Lennie rappresentano il sogno di liberta',l'amicizia ...L'innocenza di Lennie e' davvero coinvolgente.Un libro che va letto.