Io non ho mai smesso di considerarmi più intelligente di tutti e, qualche volta, credetemi, me ne sono sentito un po' imbarazzato.

Tuesday, August 30, 2016

Stasera


Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia.

by Ungaretti

Non c'e' quiete

Non c’è più quiete
in fondo al mio cuore.

Non c’è più acqua
da attingere con un secchio
coperto di polvere.

Vedo il tuo volto
in una pioggia
di minuscoli diamanti
e dimentico
non vedendo.
Ed amo,
pur non pensando.

by Pessoa

Saturday, August 27, 2016

Il Futuro

E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.

Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.

By Julio Cortazar

Tuesday, August 23, 2016

Sei la mia Schiavitu' sei la mia Liberta'.

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.

Nelle mie braccia tutta nuda

Nelle mie braccia tutta nuda
la città la sera e tu
il tuo chiarore l’odore dei tuoi capelli
si riflettono sul mio viso.

Di chi è questo cuore che batte
più forte delle voci e dell’ansito?
è tuo è della città è della notte
o forse è il mio cuore che batte forte?

Dove finisce la notte
dove comincia la città?
dove finisce la città dove cominci tu?
dove comincio e finisco io stesso?

Il vento cala e se ne va

Il vento cala e se ne va
lo stesso vento non agita
due volte lo stesso ramo
di ciliegio
gli uccelli cantano nell’albero
ali che voglion volare
la porta è chiusa
bisogna forzarla
bisogna vederti, amor mio,
sia bella come te, la vita
sia amica e amata come te

so che ancora non è finito
il banchetto della miseria ma
finirà...

By N.Hikmet

Per vivere non voglio

Per vivere non voglio
isole, palazzi, torri.
Che grandissima allegria:
vivere nei pronomi!
Ora togliti i vestiti,
i connotati, i ritratti;
io non ti voglio così,
travestita da altra,
figlia sempre di qualcosa.
Ti voglio pura, libera,
irriducibile: tu.
So che quando ti chiamerò
in mezzo a tutte le genti
del mondo,
solo tu sarai tu.
E quando mi chiederai
chi è colui che ti chiama,
colui che ti vuole sua,
seppellirò i nomi,
le etichette, la storia.
Strapperò tutto ciò
che mi gettarono addosso
prima ancora che io nascessi.
Poi, tornando all’eterno
anonimo del nudo,
della pietra, del mondo,
ti dirò:
“Io ti voglio, sono io”.


By Pedro Salinas

Canzona di Bacco

Quant’è bella giovinezza 
che si fugge tuttavia! 
Chi vuole esser lieto, sia, 
di doman non c’è certezza. 

Quest’è Bacco e Arïanna, 
belli, e l’un dell’altro ardenti; 
perché ’l tempo fugge e inganna, 
sempre insieme stan contenti. 
Queste ninfe e altre genti 

sono allegri tuttavia. 
Chi vuole esser lieto, sia, 
di doman non c’è certezza. 
Questi lieti satiretti, 
delle ninfe innamorati, 

per caverne e per boschetti 
han lor posto cento agguati; 
or da Bacco riscaldati, 
ballon, salton tuttavia. 
Chi vuole esser lieto, sia: 

di doman non c’è certezza. 
Queste ninfe anche hanno caro 
da lor essere ingannate: 
non può fare a Amor riparo, 
se non gente rozze e ingrate; 

ora insieme mescolate 
suonon, canton tuttavia. 
Chi vuole esser lieto, sia: 
di doman non c’è certezza. 
Questa soma, che vien drieto 

sopra l’asino, è Sileno: 
così vecchio è ebbro e lieto, 
già di carne e d’anni pieno; 
se non può star ritto, almeno 
ride e gode tuttavia. 

Chi vuole esser lieto, sia: 
di doman non c’è certezza. 
Mida vien drieto a costoro: 
ciò che tocca, oro diventa. 
E che giova aver tesoro, 

s’altri poi non si contenta? 
Che dolcezza vuoi che senta 
chi ha sete tuttavia? 
Chi vuole esser lieto, sia: 
di doman non c’è certezza. 

Ciascun apra ben gli orecchi, 
di doman nessun si paschi, 
oggi sìan, giovani e vecchi, 
lieti ognun, femmine e maschi. 
Ogni tristo pensier caschi: 

facciam festa tuttavia. 
Chi vuol esser lieto, sia: 
di doman non c’è certezza. 
Ciascun suoni, balli e canti, 
arda di dolcezza il core: 

non fatica, non dolore! 
Ciò che ha esser, convien sia. 
Chi vuole esser lieto, sia: 
di doman non c’è certezza. 

by Lorenzo de' Medici

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PARAFRASI

Com’è bella la giovinezza, che fugge senza sosta! Chi vuole essere lieto, lo sia (adesso): sul domani non c’è nulla di sicuro. Questi sono Bacco e Arianna (la figlia di Minosse re di Creta, che aiutò Teseo a uscire dal labirinto e, da lui abbandonata a Nasso, fu salvata da Bacco), belli e reciprocamente innamorati: giacché il tempo passa e illude, stanno felici sempre insieme. Queste ninfe (le baccanti) e altre divinità (del corteo bacchico) sono in perpetua allegria: Chi vuole esser lieto ... Questi allegri satiretti, innamorati delle ninfe, le insidiano di continuo nelle caverne e nei boschi; adesso, eccitati da Bacco, ridono e ballano senza sosta. Chi vuole ... A queste ninfe piace anche essere sedotte: ad Amore non possono resistere se non le persone rozze e incomprensive; ora, tutte insieme, non fanno che suonare e cantare. Chi vuole ... Questo peso, che segue su un asino, è Sileno (il satiro figlio del dio Pan): benché vecchio, è ubriaco e allegro, pur essendo grasso e in età; se non riesce a stare ritto, almeno continua a ridere e a godere. Chi vuole ... Dopo di loro viene Mida (il re della Frigia): tutto ciò che tocca si trasforma in oro. Ma a che serve la ricchezza se uno non è contento? Che dolcezza può sentire chi ha sempre sete? Chi vuole ... Aprite tutti bene gli orecchi, nessuno si accontenti del domani, tutti, oggi, giovani e vecchi, femmine e maschi, stiano allegri. Lasciamo perdere tutte le preoccupazioni, continuiamo a festeggiare. Chi vuole ... Donne e giovani innamorati, evviva Bacco ed evviva Amore! Ciascuno suoni, balli e canti, il cuore si accenda di dolcezza: non più fatica, non più dolore! Accada pure quello che deve accadere. Chi vuole essere lieto, lo sia (adesso): sul domani non c’è nulla di sicuro.

COMMENTO

La Canzona di Bacco è il più famoso dei Canti carnascialeschi, ideati dallo stesso Lorenzo e composti per essere eseguiti con musica e in forma corale durante le feste del Carnevale, descrivendo e accompagnando lo sfilare di carri mascherati di argomento mitologico. La ballata risale probabilmente al 1490 - due anni prima della morte dell’autore - e tratta del tema laurenziano per eccellenza: l’esortazione a godere pienamente delle gioie della vita (i sensi, la bellezza, l’amore) nella consapevolezza della loro fugacità. Rimane nella memoria il suo ritornello ritmato, intenso, ossessivo, quasi una formula magica e salvifica per compiere il miracolo di fermare il tempo e la luce della giovinezza.

source: Treccani/una poesia al Giorno.

Le donne come me....

Il fatto è che le donne come me si attaccano soltanto agli uomini con una personalità superiore alla loro: e io non ho mai trovato un uomo con una personalità capace di minimizzare la mia. Ho trovato sempre uomini, come definirli? carucci. Dio: si piange anche per quelli carucci, intendiamoci, ma sono lacrime di mezza lira.

By Anna Magnani

Si danza soli

Si danza soli nella vita, su due piedi,
fin quando non arriva qualcuna che li accompagna.

by Nata Nobile

Della vita...

Della vita amo quei vuoti ricchi di suggestioni,
quella traccia, quello schizzo lasciato li' in sospeso
come in orbita tra spazio e tempo
che noi dobbiamo completare.

Ci sono donne..

Ci sono donne...
E poi ci sono le Donne Donne...
E quelle non devi provare a capirle, perchè sarebbe una battaglia persa in partenza.
Le devi prendere e basta.
Devi prenderle e baciarle, e non devi dare loro il tempo il tempo di pensare.
Devi spazzare via con un abbraccio che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto, a bassa, bassissima voce.
Perchè si vergognano delle proprie debolezze e, dopo averle raccontate si tormentano - in una agonia lenta e silenziosa - al pensiero che, scoprendo il fianco, e mostrandosi umane e fragili e bisognose per un piccolo fottutissimo attimo, vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi allontanarsi.
Perciò prendile e amale.
Amale vestite, che a spogliarsi sono brave tutte.
Amale indifese e senza trucco, perchè non sai quanto gli occhi di una donna possono trovare scudo dietro un velo di mascara.
Amale addormentate, un po' ammaccate quando il sonno le stropiccia.
Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse.
Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro.


di Antonia Storace

Tuesday, August 9, 2016

Danza gitana

Versami del vino rosso in gola,
mordimi le labbra
assapora il mio sangue
fammi danzare al suono
di serpenti e di violini,
inebriati da odori forti
e calde passioni
danza scalza sulla rossa rena
rossa di vino e di sangue
illuminata da un falò
danza e ulula alla bianca luna. 
Cantami una storia gitana
di musiche e coltelli
di bimbi gitani
impreca contro il nero cielo
come una strega
ma danza scalza sulla rossa rena.
Affonda le tue unghie nella mia carne
mordimi le labbra che sanno di vino
coprimi poi di dolci sguardi
di caldi silenzi
come sono calde le tue labbra
danza scalza sulla rena sempre più rossa
del mio sangue e del tuo vino
innalza una preghiera
grida alla luna mille parole d’amore. 
Straziami il cuore con la tua gelosia
sana passione di una donna in amore
versami del vino rosso in gola
che sia corposo e forte come il mio sangue
perchè di vento e di dolore sono fatto
fammi sentire i tuo neri capelli
solo seguendo il tuo respiro
ti troverò
sono cieco d’amore
in questa danza gitana
ballando scalzi al ritmo dei cuori
al sapore del vino e del mio sangue
che cresce dentro di te.

By Giorgio Frassanito

Saturday, August 6, 2016

Con ogni dubbio

Con ogni addio impari.
E impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse.

Jorge Louis Borges

Thursday, August 4, 2016

Nulla due volte accade


  • Nulla due volte accade
    nè accadrà. Per tal ragione
    si nasce senza esperienza,
    si muore senza assuefazione.

    Anche agli alunni più ottusi
    della scuola del pianeta
    di ripeter non è dato
    le stagioni del passato.

    Non c'è giorno che ritorni,
    non due notti uguali uguali,
    nè due baci somiglianti,
    nè due sguardi tali e quali.

    Ieri, quando il tuo nome
    qualcuno ha pronunciato,
    mi è parso che una rosa
    sbocciasse sul selciato.

    Oggi, che stiamo insieme,
    ho rivolto gli occhi altrove.
    Una rosa? Ma cos'è?
    Forse pietra, o forse fiore?

    Perchè tu, malvagia ora,
    dài paura e incertezza?
    Ci sei  perciò devi passare.
    Passerai e qui sta la bellezza.

    Cercheremo un'armonia,
    sorridenti tra le braccia,
    anche se siamo diversi
    come due gocce d'acqua.




  • By Wislawa Szymborska