Io non ho mai smesso di considerarmi più intelligente di tutti e, qualche volta, credetemi, me ne sono sentito un po' imbarazzato.

Friday, May 28, 2021

Anima mia

 

Sleeping Woman 

by Jules Pascin

 

Sleeping Woman

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà

anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

 

by Nazim Hikmet


Tuesday, May 18, 2021

Te lo leggo negli occhi

Ciao Franco Battiato 

che la terra ti sia lieve.


Finirà, me l'hai detto tu
Ma non sei sincera
Te lo leggo negli occhi
Hai bisogno di me
Forse vuoi dirmi ancora no
Ma tu hai paura
Te lo leggo negli occhi
Stai soffrendo per me
E nei tuoi occhi che piangono
Mille ricordi non muoiono
Perdonami se puoi
E resta insieme a me
Tra di noi forse nascerà
Un amore vero
Te lo leggo negli occhi
Tu lo leggi nei miei
Ma non sei sincera
Te lo leggo negli occhi
Stai soffrendo per… 
 


Autori Bardotti Sergio, Endrigo Sergio e cantata da Franco Battiato

Friday, May 14, 2021

Le azalee sulla scalinata a piazza di Spagna.Roma

 


La primavera romana prevede rigorosamente le azalee sulla scalinata di Trinità de’ Monti.

L’infiorata capitolina va avanti dagli anni ’30 e ogni anno è miele per i turisti, che possono godersi la scalea settecentesca di Francesco De Sanctis (anni ’20 del XVIII secolo), trionfalmente polìcroma.

Quest’anno le azalee, collocate a inizio aprile, fanno mostra di sé fino al 15 maggio. Loro residenza abituale è il Semenzaio di San Sisto, nei cui vivai da sempre i giardinieri comunali si prendono cura delle essenze appartenenti alla varietà Rododendrum indicum, un’azalea introvabile in commercio, particolarmente adattata al clima romano.

Il tripudio floreale è affidato a circa 250 piante, tradizionalmente bianche (la “Bianca di piazza di Spagna”) e color lilla. Le bianche sono in fiore, la fioritura delle azalee viola, collocate prevalentemente in basso alla partenza della scalinata, è iniziata poco dopo. C’è ancora tempo per lasciarsi ammaliare dal richiamo di queste luminose sirene: una delle scenografie urbane più amate al mondo.

Tuesday, May 4, 2021

Una scala magica

 

La famosa "scala a doppia elica." di Leonardo nel Castello di Chambord.

Geniale e stupenda.Visione indimenticabile.

Il castello di Chambord è il più grande dei castelli della Valle della Loira e uno tra i più conosciuti.

 

Castello di Chambord: La scala a chiocciola a doppia elica di Leonardo


Vi auguro di essere eretici

 

Vi auguro di essere eretici.

Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.

Eretico è la persona che sceglie e,

in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.

E allora io ve lo auguro di cuore

questo coraggio dell’eresia.

Vi auguro l’eresia dei fatti

prima che delle parole,

l’eresia della coerenza, del coraggio,

della gratuità, della responsabilità

e dell’impegno.

Oggi è eretico

chi mette la propria libertà

al servizio degli altri.

Chi impegna la propria libertà

per chi ancora libero non è.

Eretico è chi non si accontenta

dei saperi di seconda mano,

chi studia, chi approfondisce,

chi si mette in gioco in quello che fa.

Eretico è chi si ribella

al sonno delle coscienze,

chi non si rassegna alle ingiustizie.

Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.

Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.

Eretico è chi ha il coraggio

di avere più coraggio.

 

By Don Luigi Ciotti

Eretico Arbitrio | B17 Illustrations |Illustrazione di Antonello Silverini 

Eretico Arbitrio

by Antonello Silverini

“…non sappiamo se l’eretico sarà definitivamente libero o se brucerà per essersi troppo avvicinato al sole. Ma sappiamo che questa è la sua scelta, ha scelto di volare via dalla gabbia… o forse lo ha solo immaginato. Non importa quello che davvero sarà. La ragione del volo è volare.” 

La città di Māsuleh.

 

 

La città storica e turistica di Māsuleh si trova nella città di Fuman (regione Gilān) e la sua architettura originale a gradoni risale alle epoche degli Zand e dei Qajari.

Intorno al quattordicesimo secolo la gente di “Kohne Māsuleh” che viveva ad una breve distanza dalla città attuale, insieme ad altre persone provenienti da altre zone dell’Iran, emigrò in una zona che ancora oggi è conosciuta come la città di Māsuleh.

Essa che si trova nel cuore di catene montuose verdeggianti, è un piccolo complesso architettonico tradizionale e originale e si compendia in una frase “il cortile dell’edificio superiore è il tetto di quello inferiore”, tanto che l’area davanti alle case e i tetti vengono utilizzati come marciapiedi; infatti le sue case di solito sono a due piani e le piccole vie e le numerose scale non permettono l’accesso ad alcun veicolo a motore.

La possibilità di costruire a Māsuleh, essendo un villaggio con un numero di abitanti inferiore a 1000 persone, pare che sia molto limitata e che si possa soltanto ricostruire e restaurare.

Māsuleh ha quattro quartieri principali e un bazar su quattro piani di cui ognuno in modo indipendente ha un rapporto diretto con il bazar cittadino con oltre 120 unità commerciali. La presenza di più di quattro caravanserragli, due hammam dotati di khazineh, oltre 33 sorgenti pubbliche, 10 moschee e 5 Imāmzādeh, deriva dallo sviluppo e dalla magnificenza di questa città negli ultimi periodi.

Il museo antropologico di Māsuleh all’ingresso della città, espone una collezione di oggetti e documenti relativi alla cultura e alla vita della gente locale e dei villaggi limitrofi. Tra i piatti tipici di Masuleh si può accennare alla crema di melanzane affumicate con aglio, pomodori e uova o  mirzā ghāsemi e tra i suoi souvenir alle chamush (sorta di babbucce fatte a mano), ai kilim, agli scialle e ai calzini corti e lunghi, all’artigianato in legno e in ferro, agli abiti tradizionali, ai dolci locali chiamati agerdak, alle piccole bambole intrecciate con la lana, ai guanti e ai rufarsh (tipo di calzini corti) di cotone e di lana, alle spugne per il bagno, ai cappelli di lana, alla marmellata e ai sotto aceti colorati fatti in casa ecc..

Māsuleh con le sue alte montagne nebbiose, la foresta, i villaggi di montagna verdeggianti, il fiume, le grotte, le cascate, le numerose sorgenti e il bosco intorno, è tra le zone più turistiche dell’Iran del nord con le sue numerose attrattive naturali, in particolare alla fine della primavera e in estate.

Māsuleh in molti periodi dell’anno è ricoperta di neve.

Saturday, May 1, 2021

What it is - Mark Knopfler

 

The drinking dens are spilling out and staggering in the square,
There's lads and lasses falling about and a crackelling in the air
Then around the dungeon doors there's shelters in the queues,
Everybody's looking for somebody's arms to fall into
It's what it is
That's what it is man
Here's frost on the graves and the monuments but the taverns are warm in town
People curse the government and shovel hot food down
Lights are out in cityhall, the castle and the keep
Moon shines down upon it all, the legless and the sleepless
Cold on a tollgate where the wagons creeping through
Cold on a tollgate God knows what I can do
It's what it is
That's what it is man
The garrison sleeps and the citadel with the ghosts and the ancient stones
High on the parapet the Scottish pipers stands alone
High on the wind the howling runes speak of the rule
And something from the past just comes and stares into my soul
Cold on a tollgate where the Caledonian moves
Cold on a tollgate God knows what I can do with you
It's what it is
That's what it is man
What it is
That's what it is man
There's a chink of light as a burning wick
There's a lantern in the tower
Wee Willie Winkie with the candle sticks still writing songs in the mean wee hours
On Charlotte Street they take a walking stick from my hotel
The ghost of Dirty Dick is still in search of little Nell
That's what it is
It's what it is now
That's what it is
It's what it is now, now, now...


What It Is è un brano musicale di Mark Knopfler, pubblicato come singolo nel 2000; è inoltre la traccia d'apertura dell'album Sailing to Philadelphia.

Il testo del brano, particolarmente evocativo, è ambientato a Edimburgo; l'ultima strofa contiene dei riferimenti alla canzone tradizionale scozzese Wee Willie Winkie e alla vicenda del mercante londinese Nathaniel Bentley, detto Dirty Dick, vissuto fra il XVIII e il XIX secolo.