Da nulla quindi bisogna guardarsi meglio che dal seguire come fanno le pecore il gregge che ci cammina davanti dirigendoci non dove si deve andare ma dove tutti vanno.E niente ci tira addosso i mali peggiori come l'andar dietro alle chiacchiere della gente convinti che le cose accettate per generale consenso siano le migliori e che, dal momento che gli esempi che abbiamo sono molti, sia meglio vivere non secondo ragione, ma per imitazione. Di qui tutta questa caterva di uomini che crollano gli uni sugli altri.Quello che accade in una gran folla di persone, quando la gente si schiaccia a vicenda (nessuno cade, infatti, senza trascinare con sé qualche altro, e i primi provocano la caduta di quelli che stan dietro).
Capita nella vita: nessuno sbaglia solo
per sé, ma è la causa e l'origine degli errori degli altri; infatti è
uno sbaglio attaccarsi a quelli che ci precedono, e poiché ognuno
preferisce credere, piuttosto che giudicare, mai si esprime un giudizio
sulla vita, ma ci si limita a credere: così l'errore, passato di mano in
mano, ci travolge e ci fa precipitare. Gli esempi altrui sono quelli
che ci rovinano; noi invece staremo bene appena ci staccheremo dalla
folla.
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