La conoscenza delle leggi della genetica da parte dell’uomo sta modificando non solo il pianeta, ma anche la nostra cultura, in nostro modo di pensare ed il nostro modo di essere nel mondo. La genetica inizia con la scoperta delle leggi di Mendel nell’800 ma l’anno della svolta, che renderà possibile gli sviluppi dell’ingegneria genetica è il 1953, anno in cui Crick e Watson scoprirono la doppia elica del DNA. Da allora, in decine di anni, sono stati fatti passi da gigante: è stato decifrato il codice genetico dell’uomo, ma anche quello di diverse specie animali e vegetali, si sono scoperte le cause di numerose malattie, si è preso coscienza che le somiglianze o le diversità tra le specie dipendono da un ristrettissimo numero di geni. Insomma, la genetica ci ha spiegato che il nostro DNA differisce da quello di uno scimpanzé soltanto per il 2%, che, sempre da un punto di vista genetico, siamo più simili al corallo che non al topo con il quale condividiamo il 90% dei geni. Con le piante condividiamo tra il 20 ed il 50% dei geni e “condividere un gene” significa che quel gene in comune con una pianta può essere teoricamente trasferito nell’uomo o viceversa continuando ad esprimere lo stesso carattere genetico. O meglio il gene, una volta spostato da una specie o da un genere all’altro, continua a fare il suo lavoro in armonia con il resto del genoma.
Se le scoperte della genetica hanno dimostrato che esiste un’unità tra tutte le forme viventi e che esse nascono, crescono e muoiono in base alle stesse leggi, ha anche messo in crisi le categorie create nei secoli scorsi per classificare le diverse forme di vita (famiglie, generi, specie ecc.) facendo perdere di senso ai vecchi schemi che vedevano l’uomo come il fine dell’evoluzione. Infatti sorprende che siamo molto simili allo scimpanzé e molto diversi dall’orangutango che pure sembra assomigliarci di più. Ma sorprende anche il fatto che possa dipendere da uno o più geni inseriti in una catena di migliaia il fatto che una persona sia più o meno intelligente o predisposta a una determinata malattia così come la lunghezza della vita dipenda da una sequenza scritta a caso ed in un determinato modo e dalle condizioni ambientali. Basterebbe rimuovere o cambiare quel gene per rendere la vita di un individuo diversa. Tutto ciò allarma ed è causa di ansie, paure ma anche di speranze.
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