« “No, non lo so, ora penso a tutt’altro”.
“E a che cosa pensi?”
“Ecco, quando tu ti alzi e mi passi vicino, io ti guardo e ti seguo con gli occhi; sento il fruscio della tua veste e il cuore mi vien meno, e se esci dalla stanza, mi ricordo di ogni tua parola, e con quale intonazione hai detto ogni cosa. Tutta questa notte non ho pensato a nulla, ho sempre ascoltato il tuo respiro nel sonno, e come ti sei mossa un paio di volte"».
Fëdor Dostoevskij, “L’idiota”
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