Majnun e Layla sono i più celebri amanti della letteratura araba. Equivalenti a Paolo e Francesca o a Giuletta e Romeo.
Dice la storia:Harun aveva sentito parlare dell’amore di Majnûn [Qays] per Layla e desiderava vedere questa famosa bellezza. Avendo fatto venire Layla, non la trovò per niente straordinaria. Chiamò allora Majnûn e gli disse: “Questa Layla, la cui bellezza ti ha messo in questo stato, non è così bella come credi” Majnûn rispose: “La bellezza di Layla è senza difetti, ma il tuo occhio è fallace. Per riconoscere la sua bellezza bisogna avere l’occhio di Majnûn “.
Majnun, estenuato dall’amore, offre a Layla la sua stessa vita. Layla rifiuta, vuole qualcos’altro. Tutto ciò che mi rimane in questo mondo, dice Majnun, è un semplice ago: lo uso per estrarmi le spine, quando l’amore mi spinge a strisciare sui rovi del deserto. Quel dono accetta Layla. “Era proprio questo ciò che volevo da te – dice. – Se tu sei sincero in amore, a cosa ti serve quest’ago? Se nella ricerca di un amante come me, o animo afflitto, una spina si infila nel tuo piede, non è lecito toglierla con un ago. Liberarsene non è atto di un amante fedele. È una spina preziosissima, quella: fa da guida sul sentiero dell’unione. Estrarla con l’ago è una colpa. Tutto in realtà è una colpa per l’amante: egli non può che bere il suo proprio sangue”
Della meravigliosa storia c'e' un libro :
Titolo: Leyla e Majnun
Autore: Nezamî di Ganjè
Curato da: Calasso V.
Editore: Adelphi
Collana: Biblioteca Adelphi
Data di Pubblicazione: 1985
ISBN: 8845906345
ISBN-13: 9788845906343
Dice la storia:Harun aveva sentito parlare dell’amore di Majnûn [Qays] per Layla e desiderava vedere questa famosa bellezza. Avendo fatto venire Layla, non la trovò per niente straordinaria. Chiamò allora Majnûn e gli disse: “Questa Layla, la cui bellezza ti ha messo in questo stato, non è così bella come credi” Majnûn rispose: “La bellezza di Layla è senza difetti, ma il tuo occhio è fallace. Per riconoscere la sua bellezza bisogna avere l’occhio di Majnûn “.
Majnun, estenuato dall’amore, offre a Layla la sua stessa vita. Layla rifiuta, vuole qualcos’altro. Tutto ciò che mi rimane in questo mondo, dice Majnun, è un semplice ago: lo uso per estrarmi le spine, quando l’amore mi spinge a strisciare sui rovi del deserto. Quel dono accetta Layla. “Era proprio questo ciò che volevo da te – dice. – Se tu sei sincero in amore, a cosa ti serve quest’ago? Se nella ricerca di un amante come me, o animo afflitto, una spina si infila nel tuo piede, non è lecito toglierla con un ago. Liberarsene non è atto di un amante fedele. È una spina preziosissima, quella: fa da guida sul sentiero dell’unione. Estrarla con l’ago è una colpa. Tutto in realtà è una colpa per l’amante: egli non può che bere il suo proprio sangue”
Della meravigliosa storia c'e' un libro :
Titolo: Leyla e Majnun
Autore: Nezamî di Ganjè
Curato da: Calasso V.
Editore: Adelphi
Collana: Biblioteca Adelphi
Data di Pubblicazione: 1985
ISBN: 8845906345
ISBN-13: 9788845906343
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