Pasquino è la più celebre statua parlante di Roma, divenuta figura caratteristica della città fra il XVI ed il XIX secolo. Ai piedi della statua, ma più spesso al collo, si appendevano nella notte fogli contenenti satire in versi, dirette a pungere anonimamente i personaggi pubblici più importanti. Erano le cosiddette "pasquinate", dalle quali emergeva, non senza un certo spirito di sfida, il malumore popolare nei confronti del potere e l'avversione alla corruzione ed all'arroganza dei suoi rappresentanti.La statua si trova su un lato di Palazzo Braschi a Roma, vicino a Piazza Navona.È una delle statue parlanti di Roma. Sono chiamate così perché su queste sculture, collocate in luoghi ben visibili, di notte erano messi dei cartelli con scritti satirici anonimi, in genere contro i papi. Altre statue parlanti famose sono Marforio, che si trova nel cortile del Museo Capitolino in Campidoglio ma che un tempo era ai piedi del colle; e Madama Lucrezia a Piazza San Marco, vicino al palazzetto Venezia. E altre ancora. Ma Pasquino è la più conosciuta.Perché il nome Pasquino? Per qualcuno Pasquino era il nome di un sarto (ma c'è chi dice di un barbiere) che parlava male di papi e cardinali; per altri era il nome di un professore della zona. In ogni caso, dal 1501 la statua è stata la voce dei romani: con i loro scritti anonimi potevano criticare papi e principi, cosa che non potevano fare apertamente.
Ecco qualche pasquinata famosa: Per la morte di papa Alessandro VI Borgia (1492-1503), accusato con tutta la sua famiglia di violenza, lussuria e crudeltà: Qui giace Alessandro sesto. È sepolto con lui quanto venerò: il lusso, la discordia, l’inganno, la violenza, il delitto. Per la morte di papa Leone X Medici (1513-1520), famoso perché prometteva il Paradiso in cambio di soldi ("vendita delle indulgenze"), soldi che usava per pagare i grandi progetti artistici a Roma e a Firenze: Gli ultimi istanti per Leon venuti, egli non poté avere i sacramenti. Perdio, li avea venduti! Dopo la morte di papa Clemente VII de' Medici (1523-1534), provocata forse dalla scarsa bravura del suo medico, sulla statua viene messo il ritratto del medico con la scritta: Ecce qui tollit peccata mundi (Ecco quello che toglie i peccati del mondo). Per la morte di Paolo III Farnese (1534-1549), papa grandissimo ma accusato di "nepotismo", cioè di avere concesso ricchezze e poteri ai suoi parenti: In questa tomba giace un avvoltoio cupido e rapace. Ci fu Paolo Farnese, che mai nulla donò, che tutto prese. Fate per lui orazione: poveretto, morì d'indigestione. Contro Donna Olimpia Pamphili (Pimpaccia), la cognata di Papa Innocenzo X Pamphilj (1644-1655): Per chi vuol qualche grazia dal sovrano aspra e lunga è la via del Vaticano. Ma se è persona accorta corre da Donna Olimpia a mani piene e ciò che vuole ottiene. È la strada più larga e la più corta. Famosa la pasquinata contro Napoleone Bonaparte, che aveva il vizio di prendere le opere d'arte nei paesi conquistati e portarle in Francia. Si tratta di un colloquio con Marforio: Marforio: È vero che i francesi sono tutti ladri? Pasquino: Tutti no, ma BonaParte! |
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