Confermando precedenti esperimenti, il satellite WMAP ha dimostrato che la materia visibile che ci circonda (comprese le montagne, i pianeti, le stelle e le galassie) non è che un insignificante quattro per cento del contenuto totale di massa ed energia dell’universo. (La maggior parte di questo quattro per cento è sotto forma di idrogeno ed elio, ed è probabile che solo lo 0,03 sia costituito dagli elementi più pesanti.)
In realtà la maggior parte dell’universo è formata da un materiale misterioso e invisibile, la cui natura è totalmente sconosciuta. Gli elementi familiari che formano il nostro mondo costituiscono solamente lo 0,03 per cento dell’universo. In un certo senso, la scienza è stata riportata indietro di secoli, a prima della nascita dell’ipotesi atomica, con i fisici alle prese con il fatto che l’universo è dominato da forme di materia ed energia interamente nuove e sconosciute.
Secondo WMAP, il 23 per cento dell’universo è composto da una sostanza strana e indeterminata detta materia oscura: essa è dotata di peso, circonda le galassie con aloni giganteschi, ma è totalmente invisibile. La materia oscura è così diffusa e abbondante che nella nostra galassia, la Via Lattea, la sua massa è dieci volte superiore a quella di tutte le stelle. Sebbene invisibile, questa strana materia oscura può essere osservata indirettamente dagli scienziati poiché essa devia la luce, proprio come una lente di vetro, e può dunque essere individuata grazie all’entità della distorsione ottica che introduce.
Forse, però, la sorpresa più grande provocata dai dati di WMAP, dati che hanno messo in subbuglio la comunità scientifica, sta nel fatto che il 73 per cento dell’universo, di gran lunga la frazione principale, è composto da una forma di energia completamente sconosciuta nota come energia oscura, ovvero l’energia invisibile nascosta nel vuoto dello spazio. Introdotta dallo stesso Einstein nel 1917 e da lui stesso messa successivamente da parte (la definì «la mia più grossa cantonata»), l’energia oscura, o energia del nulla, o dello spazio vuoto, sta riemergendo ora come la forza motrice di tutto l’universo. Si ritiene attualmente che essa generi un nuovo campo antigravitazionale che è all’origine dell’allontanamento delle galassie. Il destino finale dell’universo stesso sarà determinato dall’energia oscura.
No comments:
Post a Comment