Thursday, March 31, 2011
Gli artisti
Wednesday, March 30, 2011
Se
Se riesci a mantenere la calma
quando tutti intorno a te la stanno perdendo.
Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te
tenendo, però, nel giusto conto i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa
o essendo calunniato non rispondere alle calunnie
o essendo odiato non dare spazio all'odio
senza tuttavia sembrare troppo buono
ne parlare troppo da saggio.
Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni.
Se riesci a pensare senza fare dei tuoi pensieri il tuo fine.
Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto
distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;
e guardare le cose per le quali hai dato la vita distrutte, e umiliarti a ricostruirle.
Se in un sol colpo puoi rischiare tutto quanto hai avuto dalla vita e perderlo,
E poi ricominciare senza pentirti della tua partita;
Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche quando sono esausti,
così resistere quando in te non c'è più nulla
tranne la volontà che dice loro:"Resistete"
Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà
o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale.
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici troppo premurosi.
Se per te ogni persona conta,ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto dando valore a ogni istante che passa.
Tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa
e - quel che più conta - tu sarai un Uomo, figlio mio!
By R.Kipling
Joseph Rudyard Kipling (Bombay, 30 dicembre 1865 – Londra, 18 gennaio 1936) è stato uno scrittore e poeta britannico. Leggi di piu
Monday, March 28, 2011
Saturday, March 26, 2011
Le Nove porte
Wednesday, March 23, 2011
I Figli
sono figli della sete che la vita ha di se stessa.
Loro vengono attraverso noi,ma non da noi.
E benche' vivano con noi, non ci appartengono.
Possiamo dar loro il nostro amore,
ma non i nostri pensieri,
perche' loro hanno i propri pensieri.
Possiamo offrire rifugio ai loro corpi,
ma non alle loro anime che abitano
la casa del domani che non ci sara'
concesso visitare nemmeno in sogno.
Possiamo tentare di essere simili a loro
ma non di farli simili a noi.
La vita va avanti e non si sofferma sul passato.
Sunday, March 20, 2011
Thursday, March 17, 2011
Primavera
Friday, March 11, 2011
Ila e le Ninfe
Dipinto di : John William Waterhouse (Roma, 6 aprile 1849 – Londra, 10 febbraio 1917).Galleria d'arte di Manchester.
Il mito di Ila (personaggio della mitologia greca) fu molto amato da pittori e poeti che più volte ritrassero il giovane rapito dalle Ninfe delle acque.
Le Ninfe
Vengono rappresentate, come attraenti fanciulle, vergini in età da marito. Il termine è legato con il verbo latino nubere, "prendere marito", da cui la nostra "nubile". Sono benefattrici e rendono fertile la natura. Proteggono i fidanzati che vanno a bagnarsi nelle loro sorgenti, ispirano gli esseri umani, alcune sono anche guaritrici da mali. Semplici mortali che vivono però una vita estremamente lunga, amanti di dei e di comuni mortali, le ninfe cantano perduratamente felici nel luogo a loro consacrato. Dalle loro unioni sono nati vari eroi, semidei ed altre figure mitologiche: per esempio Chirone, Teucro, Mopso. Famosa tra le ninfe è Euridice, moglie di Orfeo.
Le ninfe greche sono più tardi state assimilate alle divinità romane delle fontane, sorgenti e fiumi.
Tra le ninfe più celebri, si può nominare Eco, la ninfa del monte Elicona. Era le tolse la possibilità di proferire parola, così Eco non poté più ripetere altro che le ultime parole pronunciate da altri.
Saturday, March 5, 2011
Quando il bambino era bambino
se ne andava a braccia appese.
Voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente,
e questa pozza il mare.
non sapeva d’essere un bambino.
Per lui tutto aveva un’anima,
e tutte le anime erano tutt’uno.
su niente aveva un’opinione.
Non aveva abitudini.
Sedeva spesso a gambe incrociate,
e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli,
e non faceva facce da fotografo.
era l’epoca di queste domande:
Perché io sono io, e perché non sei tu?
Perché sono qui, e perché non sono lì?
Quando è cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?
La vita sotto il sole, è forse solo un sogno?
Non è solo l’apparenza di un mondo davanti a un mondo,
quello che vedo, sento e odoro?
C’è veramente il male?
E gente veramente cattiva?
Come può essere che io, che sono io,
non c’ero prima di diventare?
E che un giorno io, che sono io,
non sarò più quello che sono?
non riusciva ad inghiottire gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
il cavolfiore bollito,
ed ora mangia tutto, e non solo per necessità.
si risvegliò una volta in un letto estraneo,
ed ora gli accade sempre,
gli apparivano belli molti uomini,
e adesso soltanto in rari casi,
si rappresentava nitidamente un paradiso,
e adesso lo può al massimo intuire,
non riusciva ad immaginare il nulla,
ed oggi rabbrividisce al suo pensiero.
giocava con entusiasmo
e adesso è così preso dalla cosa come allora
solo se questa cosa è il suo lavoro.
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.
le bacche gli cadevano in mano,
come solo le bacche sanno cadere.
Ed è ancora così.
Le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così.
Ad ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora più alta,
e in ogni città sentiva nostalgia di una città ancora più grande.
E questo, è ancora così.
Sulla cima di un albero,
prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo,
e continua ad averne.
Aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.
lanciava contro l’albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.